Dizionario dell’esoterismo – dall’Eve all’Evo

di Gianni Commenta

Evemerismo: Allegoria della mitologia che, contro la tradizione, cercava di dimostrare che gli dei non erano altro che uomini importanti, personaggi di grandi gesta eroiche, divinizzati dalla popolazione.

Il nome Evemerismo deriva da Evemero di Messene e si diffuse a Roma presso il circolo degli Scipioni, diventando un credo comune, di cui numerosi Padri della Chiesa si servirono.

Evocazione: Funzione religiosa molto antica della quale si invocavano gli dei e le anime dei defunti. Nell’antica Roma veniva chiamato così anche il richiamo in servizio dei militari veterani già in congedo per raggiunti limiti d’età.

La parapsicologia intende l’operazione in cui viene chiamato lo spirito di un defunto attraverso una seduta medianica. L’evocazione viene fatta attraverso la mediazione di un medium, spesso in stato di trance.

La riunione è chiamata comunemente seduta spiritica, atto che i seguaci dello spiritismo considerano essenziale. Molti studiosi della materia considerano anche l’evocazione il richiamo dei viventi per la dipartita di un parente o di un amico con pianti, lacrime e recriminazioni.

Il corpo astrale o quello eterico del defunto coinvolto, si trova in una determinata dimensione, in operazioni connesse con la liberatoria presa di coscienza delle cause e degli effetti scatenati nel corso della sua ultima esistenza terrena.

Il defunto non avendo più dentro di sé l’egoismo caratteristico d’ogni mortale, viene letteralmente strappato alla sua occupazione e trascinato nella dimensione fisica dove è costretto a sostare presso l’evocatore più o meno volontario, per consolarlo, assisterlo ed aiutarlo in ogni modo.

Gli esperti raccomandano caldamente di non piangere i propri morti, considerando tale manifestazione del dolore come pura esasperazione dell’enorme egoismo umano. “Se si ama veramente quella persona che ci ha lasciati, è contraddittorio arrecarle tale grave danno approfittando, anche se inconsciamente, del suo spontaneo altruismo”.

La comunicazione telepatica spiega eventuali messaggi ricevuti dal defunto (o da altra entità) attraverso il medium, direttamente (tabellone, telescrittura o vocale) oppure con l’ausilio di mezzi elettronici, come radio, registratore e televisione.

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