Fantasmi a Villa Sormani Marzorati Uva, alle porte di Milano

di Valentina Cervelli Commenta

Se si è appassionati di fantasmi e si abita a Milano o nelle sue vicinanze, una visita al comune di Missaglia e a Villa Sormani Marzorati Uva non può mancare: tra le altre cose è una delle più belle ville che è possibile incontrare in Brianza, dove sono previste visite guidate e dove il conte e la contessa Uva vivono ancora.

Presenze continue e comunicanti nella villa

Una casa-museo che oltre che a testimonianze storiche di importanza rilevante possiede quel qualcosa in più, ovvero la presenza di alcuni fantasmi, da quel che è stato possibile ricostruire. Coloro che hanno avuto la fortuna di poter pernottare nella villa hanno raccontato di aver avvertito una presenza nella stanza da letto. E lo stesso conte Alberto Uva ha sottolineato che dopo che diverse persone hanno riportato di essersi sentite a disagio al suo interno è stato deciso di trasformare quella stanza in una lavanderia.  Ha raccontato il nobile alla stampa:

Un giorno sotto il soffitto a cassettoni, è apparsa una faccia disegnata con il carboncino. Questo disegno è rimasto lì molto tempo, poi un bel giorno è sparito. Fuori da quella stessa stanza un giorno la domestica ha trovato una ciocca di capelli. Nonostante l’avesse gettata, per alcuni giorni sono apparse altre ciocche di capelli. Due ospiti che hanno dormito in una stanza con il letto a baldacchino, una mattina alle 5 si sono svegliati entrambi perché avevano sentito odore di rosa. La rosa è il tipico odore dei fantasmi.

Va detto che la coppia di proprietari è ormai abituato al presentarsi di queste strane occorrenze e non hanno paura di fantasmi o presenze.

Ossario e resti di ossa sotto la cappella della villa

Non è un caso che Villa Sormani Marzorati Uva presenti questo tipo di attività se si pensa alla sua storia secolare: venne infatti costruita sui resti di un castrum romano nel 1300 e nella cappella adiacente alla villa vennero trovati, nel corso dei lavori di restauro condotti negli anni ’60, i resti di un soldato romano con alcuni accessori da guerra, una moneta risalente all’anno 22 d.C.: è pensiero comune di chi frequenta la villa che sia proprio lui uno degli spettri che si aggirano per la proprietà. Sotto le fondamenta della cappella è stato anche ritrovato un ossario risalente alla grande pestilenza del 1600.

Gabriella Alvisi, esperta di psicofonia è stata in grado di registrare diversi contributi interessanti, che mostrano come con molta probabilità l’attività soprannaturale della villa  per molti versi sia decisamente più presente di quella umana tradizionale.

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