Harry Edwards, guaritore attraverso la mente

di Gianni Commenta

Edwards nacque in Inghilterra nel 1893. Durante la Prima Guerra Mondiale l’uomo era responsabile di una squadra di arabi che stavano costruendo una strada ferrata in Medio Oriente. Lui non aveva ancora riconosciuto i suoi poteri, mentre gli altri già lo facevano.

Gli operai sostenevano che quando era Edwards a curarli dalle ferite che si provocavano sul lavoro, guarivano molto più in fretta e lo chiamavano “hakin”, guaritore. Passarono quindici anni prima che Harry si scoprisse veramente tale e fu del tutto casuale.

Edwards era un uomo d’affari e si interessava di spiritismo e magia solamente a livello amatoriale, ma finì per esserne convolto personalmente in occasione della grave malattia di un amico che, in un ospedale piuttosto distante da dove risiedeva lui, stava morendo di tubercolosi.

L’uomo non se ne rese conto subito, ma solamente dopo averlo fatto, che si era recato con gli occhi della mente all’ospedale e fino al letto dell’amico, per essere poi attraversato da una strana energia. Fu quando il giorno dopo gli dissero della guarigione dell’amico che cominciò a pensare di esserne forse stato l’artefice e si mise a studiare e fare ricerche più approfondite su ciò che era potuto succedere.

Scoprì che era in grado di diagnosticare malattie e di guarire le persone. Diede prova di queste sue doti in pubblico dicendosi “trasmettitore” delle forze guaritrici degli spiriti. Secondo alcune fonti, però, Edwards, che era in grado di curare l’80/90% dei casi, aveva guarito solamente persone la cui malattia era psicogena, cioè pura manifestazione della mente. Morì nel 1976 lasciando persone al posto suo in grado di portare avanti il suo lavoro, in quello che viene chiamato Santuario della Guarigione. Ma la cosa interessante, aldilà delle sue capacità è l’idea che una così vasta percentuale di malattie possa dimentere dalla mente, e quindi dallo spirito. Se è davvero così quante persone potrebbero essere guarite semplicemente occupandosi di loro spiritualmente?

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