I Celti – la società

di Gianni Commenta

Il popolo celtico era formato da MOLTISSIME tribù che combattevano senza sosta. Loro consideravano l’onore come un grandissimo tesoro da difendere a qualsiasi prezzo ed erano dediti, oltre che alla guerra, anche alla pastorizia e all’agricoltura.

Nei centri più ricchi, o dove la ricerca per le risorse era forte, gli insediamenti avevano fortificazioni, che comprendeva una zona elevata, circondata da fossati e da bastioni, mentre l’interno era occupato da capanne e da aree adibite ai lavori manuali.

La vera unità della società celtica era la tribù, ed al suo interno coesistevano diversi gruppi sociali: i nobili, le famiglie dominanti; gli agricoltori; gli artigiani e coloro che svolgevano lavori manuali; gli schiavi.

L’ordinamento era tribale, perciò i legami familiari all’interno del clan, la più piccola delle numerose entità politiche che costituivano la situazione politico-sociale della cultura celtica avevano una grande importanza.

Ogni clan aveva un ruolo fondamentale, e tutti i membri erano legati da legami indissolubili. Nell’antichità le tribù erano capeggiate da un re, mentre nelle regioni celtiche più aperte all’influenza del mondo classico vennero eletti i magistrati.

I druidi dicevano che esisteva un solo dio, OIW, irraggiungibile dalla comprensione degli esseri umani e impossibile da cercare o invocarne i favori.
L’OIW si manifestava secondo una triplice energia che prendeva il nome di SKIANT (Conoscenza-Saggezza), NERZ (Forza-Volontà) e KARANTEZ (Amore-Creatività) e che forniva tre strade verso il divino, tre sentieri percorribili da tutti.

I Druidi avevano organizzato la società celtica secondo uno schema spirituale e le tre classi sociali erano: Druidi (Conoscenza-Saggezza), Guerrieri (Forza-Volontà), all’interno della quale veniva scelto il re che nei tempi antichi restava in carica un anno, e quella dei Produttori e Uomini d’Arte (Amore-Creatività).

La spiritualità celtica veniva vissuta quotidianamente, non vi era divisione tra il sacro e il profano ed ogni atto era un’espressione spirituale. Il sesso apparteneva alla manifestazione dell’Amore-Creatività, la guerra a quella della Volontà-Potere, l’insegnamento e lo studio a quella della Conoscenza.

fonte

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>