I sogni nelle varie civiltà

di Redazione Commenta

I sogni sono sempre stati un mistero per gli uomini, fin dall’antichità si cercava una spiegazione e un modo per capirli, da qui nasce anche l’arte di divinare con i sogni, oggi vedremo come nelle antiche culture e paesi venivano studiati i sogni e sopratutto interpretati.

Molti segni o meglio disegni ci fanno capire come in preistoria gli uomini disegnavano i loro sogni nelle grotte, come ad esempio l’uomo che uccide l’animale, o disegni un po’ più complessi come ad esempio uomini che guardano in alto delle stelle o dischi volanti.

La prima testimonianza scritta è riportata in uno dei primi libri prodotti dal genere umano fu l’Epopea di Gilgamesh, composta intorno al 2000 a.C. Scritta interamente su tavolette di creta, rinvenute, poi, nella biblioteca di Assurbanipal, a Ninive nel 1852 . Gilgamesh sogna di incontrare Enkidu, con il quale dapprima ingaggia una lotta, ma poi, riconosciutane la forza, lo porta davanti alla madre e lo adotta come gemello. Quando Gilgamesh racconta questo sogno alla madre Ninsun, lei lo interpreta in questo modo:

“Un compagno forte verrà da te, uno che può salvare la vita di un amico, egli è potente nella montagna, egli possiede la forza. La sua forza è così grande come quella del firmamento di An. Tu lo amerai come una moglie, e lo terrai stretto a te, ed egli avrà sempre cura della tua salute. Il tuo sogno è buono e favorevole.”

Dunque in questo caso la madre, la dea-sacerdotessa Rimat-Ninsun, fornisce un’interpretazione profetica del sogno.

Il sogno presso la civiltà dei Sumeri rivestiva un ruolo assai importante, infatti veniva svolto un rituale dell’incubazione, che consisteva nel far scendere un individuo in un luogo sacro sotterraneo, farlo dormire una notte intera, il mattino seguente doveva subito recarsi ad un interprete dei sogni e raccontare l’eventuale sogno che solitamente si credeva rivelasse una profezia.

Nei testi principale della mitologia norrena, come l’Edda in prosa di Snorri Sturluson, il dio Baldr compie sogni premonitori della sua morte, confermati dal padre Odino, che disceso in Hel, scopre che li tutto è pronto per accogliere il morituro. La madre Frigg allora fa promettere ad ogni cosa o essere vivente che mai verrà offeso in alcun modo Baldr, tranne al giovane vischio. Alla fine, Loki ucciderà Baldr proprio con un ramo di vischio.

Anche nell’Antico e Nuovo testamento della Bibbia si citano molte volte i sogni fatti da Mosè o dal faraone egizie, identificati come un messaggio dal divino.

I greci invece preso anche loro l’usanza dell’incubazione, cambiando il luogo da un sotterraneo ad un bosco sacro o ad una grotta e in seguito recandosi al tempio di Asclepio dove venivano interpretati i sogni non più come profezia ma come guida e aiuto spirituale. Tra i più bravi interpreti dei sogni vi era Artemidoro di Daldi il primo a scrivere un intera opera sui sogni chiamata appunto “L’interpretazione dei sogni” su cui aveva elencato molteplici sogni e le varie interpretazioni
Le interpretazioni fornite da Artemidoro e altri furono tramandate di generazione in generazione, il primo a riprendere in mano l’argomento in epoca moderna fu Sigmund Freud, che pubblicò a sua volta nel 1899 la sua “Interpretazione dei Sogni”, un testo fondamentale nella storia del pensiero.

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