Il ritorno dei catari, la reincarnazione

di Gianni 1

Nel Medioevo in Francia si diffuse una setta cristiana che credeva alla reincarnazione e all’esistenza dello spirito dal corpo, come del bene dal male. I seguaci di questa religione erano chiamati Albigesi dal nome della città, Albi. Poi presero il nome di Catari, cioè “purificati”.

I Catari erano ritenuti dalla Chiesa una vera spina nel fianco che li bollava come eretici e li riteneva una grande minaccia per il potere ecclesiastico. Fu solo dopo una lunga lotta e grande battaglia che i cattolici conquistarono la roccaforte dei catari di Mentségur. duecentodieci persone furono catturarate e quando rifiutarono di rinunciare alla loro fede vennero arsi al rogo a Tolosa, nel 1244.

Ma questo era il passato. Un giorno, molto tempo dopo, nel 1962, una ragazza si recò da un medico perchè aveva dei terribili incubi e non sapeva più come fare. Inoltre la donna aveva molti tormenti mentali che sembravano derivare da ricordi di una vita precendente in cui era vissuta tra i catari.

Narrò  un’intera vita. Da ragazzina si era “immaginata” un amante cataro di nome Roger e scriveva poesie in provenzale. Lo psichiatra controllò per mezzo di notizie frammentarie la veridicità della storia che la donna raccontava e scoprì la straordinaria precisione dei suoi ricordi.

In seguito alla conoscenza con la donna, anche lo psichiatra, Guirdham, cominciò ad avere ricordi e visioni e si rese conto di esere la reincarnazione di Roger Isarn de Fanjeaux, amante della donna, morto in prigione nel 1243. Lei era stata bruciata sul rogo. Trovarono altre otto persone che erano la reincarnazione di altri catari.

Formarono un gruppo e ad ogni anniversario della strage provavano fortissimi dolori fisici. Avevano anche molte manifestazioni paranormali. Molti spiriti di antichi catari andavano a trovarli e si facevano riconoscere. Guirdham scrisse su queste loro vicende tre libri che ancora oggi sono uno dei più affascinanti casi di reincarnazione che si conoscano.

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