Infliggere una malattia mentale con la magia

Infliggere una malattia mentale con la magia si può. Ovviamente qui si parla di magia nera e quindi è bene ricordare ciò che essa può comportare, non solo alla vittima che viene colpita dall’incantesimo ma anche a chi lo esegue. Tenete dunque a mente il colpo di ritorno e ponderate bene se è una cosa davvero indispensabile e giusta da fare.

Infliggere una malattia mentale con la magia a mio parere non è una cosa che farei su nessuno perchè la vedo una punizione esagerata ma mettiamo da parte la morale, o cosa sia giusto o sbagliato, questo toccherà a voi deciderlo.

A scopo esclusivamente informativo oggi vedremo come questo incantesimo di vendetta può essere realizzato. Innanzitutto come sempre andremo a vedere ciò che ci occorre per eseguire l’incantesimo. Vi anticipo che esso richiede delle cose non proprio reperibili con facilità ma parliamo di magia nera ed è giusto che sia cosi, sennò tutti si metterebbero a maledire a destra e a manca persone innocenti.

Ciò che ci occorre per infliggere una malattia mentale con la magia

  • Un piccola borsa o sacchetto
  • Ossa di pollo
  • Fiori morti (non secchi)
  • Terra di cimitero
  • 3 api morte
  • Peli o unghie di gatto
  • Aceto
  • Un chiodo arrugginito
  • Foto o testimone della vittima

Esecuzione dell’incantesimo per infliggere una malattia mentale con la magia

  1. Imbottire la borsa o il sacchetto con le ossa, la terra di cimitero ed i fiori morti e dire:“I morti io prego,
    vi prego aiutatemi.
    Portate tutti i miei dolori su chi me li ha causati!”
  2. Aggiunte nel sacchetto le api morte e continuate a recitare:“Pungenti come queste api tu possa sentire un dolore pungente e atroce nella mente”
  3. Predente il pelo del gatto e aggiungete anch’esso al sacchetto e dite:“Quando tutto questo sarà detto e fatto lo stridio del gatto ti tormenterà nella mente”
  4. Fate gocciolare nel sacchetto qualche goccia di aceto e la foto della vittima ed per terminare dite:“Con l’aceto infiammo la tua mente.
    Non potrai più sfuggire al tormento.
    Non sarai più libero della malattia che io ora ti infliggo.
    Cosi Sia!”

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