Invocazione d’amore a Venere

di Gianni Commenta

Visto che oramai siamo sempre più vicini al giorno dell’amore, ossia al 14 Febbraio San Valentino, oggi vi voglio presentare delle invocazioni da fare ai protettore dell’amore sincero. Ecco di seguito qualche invocazione e in bocca all’amore!Oggi voglio presentarvi una preghiera molto bella tratta da De Rerum Natura Lucrezio.

Madre degli Eneadi, piacere di uomini e dei, alma Venere, che, sotto le stelle del cielo che scivolano, riempi della tua presenza il mare solcato dalle navi e le terre ricche di frutti, poiché per mezzo tuo ogni specie di esseri viventi viene concepita e, una volta nata, vede i raggi del sole – te, o dea, te fuggono i venti, te le nubi del cielo, e davanti al tuo arrivo, sotto di te la terra buona artefice fa spuntare i fiori teneri, per te sorridono le distese del mare ed il cielo rasserenato brilla di luce diffusa. Infatti, non appena si è dischiusa la vista di un giorno primaverile, e, liberato, prende forza l’aria vivificante di Favonio, per prima cosa gli uccelli dell’aria annunciano te, o dea, ed il tuo arrivo, colpiti nei cuori dalla tua forza. Quindi belve e greggi balzano sui pascoli fecondi ed attraversano i fiumi che scorrono impetuosi: così, catturato dal fascino, ogni animale ti segue con desiderio dove tu continui a condurre ciascuno. Infine, instillando a tutti nei petti un dolce amore, per mari, monti, fiumi impetuosi e frondosi nidi di uccelli e campi verdeggianti, fai in modo che, stirpe per stirpe, con desiderio essi continuino le generazioni. E perché tu sei la sola a governare la natura, e senza di te nulla sorge alle spiagge divine della luce, nulla avviene di lieto ed amabile, desidero averti come compagna per scrivere i miei versi, che tento di comporre sulla natura, per il nostro figlio di Memmio, che tu, o dea, sempre hai voluto che eccellesse, ricoperto di ogni pregio: tanto più concedi fascino eterno ai miei detti. Fa’ in modo che, nel frattempo, le feroci opere della guerra per tutti i mari e le terre in quiete riposino. Infatti tu sola puoi giovare ai mortali con una pace serena, poiché Marte possente in armi governa le crudeli azioni della guerra, lui che spesso si abbandona sul tuo grembo, colpito dall’eterna ferita d’amore, e – così guardandoti, reclinato il collo ben tornito – sazia d’amore, guardando fisso verso di te, gli sguardi desiderosi, e alla tua bocca è sospeso il respiro (di Marte) supino.

Tu, o dea, volta su di lui che giace sul tuo corpo sacro, effondi dalla tua bocca dolci parole, chiedendo, o gloriosa, la pace serena per i Romani! Infatti, io non posso comporre quest’opera in serenità in un’epoca di difficoltà per la patria, né l’illustre stirpe di Memmio in tali occasioni può mancare alla salvezza comune. Infatti è necessario che ogni natura divina goda di per se stessa di una vita immortale nella massima pace, separata e ben distante dalle nostre vicende; infatti, libera da ogni dolore, libera dai pericoli, essa stessa padrona delle proprie facoltà, per nulla bisognosa di noi, non viene conquistata dai nostri meriti, né viene sfiorata dalla collera.

(De Rerum Natura – Lucrezio)

Fonte | Cronacheesoteriche

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