La Cina – mitologia e storia

di Gianni Commenta

Nell’Estremo Oriente è sempre esistito un dualismo cosmologico che metteva in opposizione due grandi principi, da una parte la luce, il Sole e il fuoco, dall’altra il buio, la Luna e l’acqua.

Il primo principio, cioè il sole, era generalmente rappresentato da un uccello, quest’uccello in Cina era un corvo, l’Uccello Anale, concetto emerso sotto la dinastia Shang.

Il secondo principio era raffigurato da un serpente o un animale acquatico, la madre di Shun, uno dei sovrani della Cina era del clan del Serpente, mentre il padre del clan dell’Uccello. Shun era nato dall’unione dei due principi completamente opposti. Questo particolare mito ci da modo di guardare il Totemismo dell’antica società cinese, secondo cui ogni clan aveva un animale ancestrale.

Ora continuiamo a parlare di mitologia cinese:

Xie era l’ancestrale degli Shang e sua madre era Jiandi. Un giorno, mentre Jiandi si lavava in un lago sulla Collina Oscura, un uccello dal colore nero passò con un uovo multicolore nel becco, lo lasciò cadere, e Jiandi lo prese e se lo mise in bocca, facendo nascere Xie. Questa appena descritta è una vera unione di particolare di principi cosmici, in cui da una parte c’è l’acqua del lago, dall’altra l’Uccello.

Il Sole che risiede su un albero chiamato Fusang o Kongsang, si alza regolarmente di mattina, per posarsi su un altro albero, in direzione Ovest. In origine c’erano dieci Soli, ma un giorno sollevandosi tutti insieme, portarono agli uomini un calore esagerato quasi mortale.

Per sconfiggere questa ondata di calore, Yao, ne abbatté nove con le sue frecce, anche se nella maggior parte dei testi è invece Yi l’arciere che abbatte i soli, su richiesta di Yao. Questo mito è la prova della simbiosi tra la mitologia cinese e quelle indo-europee, il mito è infatti presente anche nella mitologia siberiana e in quella amerinda.

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