La corda d’argento: il filo sottile che ci lega alla vita

di Redazione Commenta

“Esiste un filo che ci lega alla vita” molto spesso abbiamo sentito questa frase, senza, probabilmente, capire il reale significato, ed oggi parleremo proprio di questo, parleremo di come, ed in che modo, lo spirito e collegato al corpo fisico, di come essi sono uniti, e come funzionano.

Secondo molti spiritisti, metapsichisti e parapsicologi, esisterebbe un filo sottile e luminoso, una sorta di corda, spesso chiamata dagli esperti “corda d’argento” che collega il corpo eterico o “doppio” al corpo fisico, partendo dalla fronte e dal petto e giungendo alla nuca del “doppio.

Questa corda d’argento, sarebbe stata vista da numerosi sensitivi sia nel caso di morenti, quando il corpo eterico o spirito si separa lentamente dal corpo fisico sotto forma di nebbia per ricostruirsi al di sopra di esso riproducendone l’aspetto; sia in numerosi casi di bilocazione, nei quali è stata notata dal soggetto stesso.

Quindi finché la corda non si spezza, l’individuo, secondo gli spiritisti, non può essere considerato morto anche se sono cessate in lui tutte le funzioni vitali.

Un famoso spiritista italiano, (1862-1943) Ernesto Bozzano su questo argomento citò molti casi di persone il cui corpo fisico rimase legato al doppio fino a 38 ore dopo la constatazione della morte: la salma, per tutto il tempo rimase intatta, ma appena il “filo” si spezzò il processo di decomposizione della salma si svolse rapidamente.

La corda d’argento può assumere diverse lunghezze, infatti nei casi di bilocazione o viaggio astrale, dove il corpo eterico si distacca dal corpo fisico, viaggiando anche per lunghe distanze, essa tende ad allungarsi e ad assottigliarsi sempre di più senza mai spezzarsi, ovviamente se si spezzasse il doppio non potrebbe più tornare nel corpo fisico e la persona in questione morirebbe all’istante.

Gli occultisti indicano nella Bibbia la più antica citazione della corda d’argento e precisamente in un passo dell’Ecclesiaste in cui i giovani sono invitati a rivolgere la mente a Dio “… prima che si spezzi la corda d’argento e la lampada d’oro si infranga, si frantumi l’idria sulla cisterna e cada la carrucola nel pozzo; prima che la polvere faccia ritorno alla terra, d’onde è venuta, e lo spirito torni a Dio che glielo diede.”

Fonte: Enciclopedia- L’uomo e l’ignoto.

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