La fase REM durante il sonno

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Molti studi sono stati fatti per capire i sogni e l’attività celebrale durante il sonno, il primo in assoluto fu Sigmun Freud che ipotizzò che i sogni venissero dalla parte inconscia di noi, Ronald Fairbain nel 1952 che disse che il sogno fosse una fenomeno schizoide, ponendo l’accento sull’aspetto simbolico della personalità, e ancora Bonime nel 1962 che propose una teoria del sogno basata sulla concezione che il sogno sia un autoinganno volto a preservare e a rafforzare un modello di vita, ponendo l’accento sull’aspetto comportamentale sociale della personalità.

Un importante scoperta, però, ci fu nel 1953 grazie a Eugene Aserinsky che scoprì la fase REM, termine che deriva dal fatto che durante tale fase gli occhi si muovono con movimenti ritmici rapidi, dall’inglese “rapid eye movements” e cioè “movimenti oculari veloci”. Fu poi compresa e migliorata da Hobson, Solms e Zhang studiosi che nel corso degli anni capirono e ipotizzarono che le funzioni del dormire sono una sorta di trasferimento delle informazioni dalla memoria a breve termine a quella a lungo termine, infatti, il sonno non-REM tratta la memoria consapevole-relativa, e il sonno-REM tratta la memoria relativa ed inconscia. Questo spiegherebbe anche come si possa divinare sui sogni e scoprire vite passate.

Zhang presumette, inoltre, che durante la fase REM, la parte inconscia del cervello è occupata nel processare la memoria procedurale, nel frattempo, il livello di attività nella parte consapevole del cervello scenderà ad un livello molto basso come i contributi dal sensorio, che risulterà fondamentalmente disconnesso. Zhang propose che, col coinvolgimento del sistema pensante ed associativo, sognando, il cervello del sognante mantiene la stessa memoria finché non si verifica la successiva inserzione di memoria, questo spiegherebbe perché i sogni hanno entrambi le caratteristiche della continuità all’interno di un sogno e cambi improvvisi tra due sogni.

Quindi per capirci meglio il sonno non è uguale per tutta la sua durata ma è caratterizzato dalla presenza di 2 fasi principali:
Fase NO-REM (sonno ortodosso)
Fase REM (sonno paradosso)

Nella fase REM, che si verifica normalmente 4 o 5 volte per notte, si fanno sogni molto intensi.
Il termine sonno paradosso deriva dal fatto che l’elevata attività celebrale e i rapidi movimenti oculari che caratterizzano questa fase sono in contrasto con il grado di generale rilassamento muscolare.

Durante la notte si verificano diversi cicli del sonno della durata di 90-100 minuti caratterizzati dal passaggio attraverso vari stadi del sonno e la fase REM. Nel corso della notte diminuiscono progressivamente le fasi di sonno profondo e aumentano di durata e di intensità le fasi REM.

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