Le piante dell’amore: “M’ama o non m’ama?”

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Le piante dell'amore per secoli sono state utilizzate per predire il futuro in amore ma quali erano le più utilizzate? Scopriamolo insieme..

Le piante dell’amore esistono e sono state largamente usate per testare la fedeltà degli innamorati ed oggigiorno sono ancora ampiamente usate a questo scopo dalle fanciulle delle campagne. Un banale esempio per farvi comprende meglio l’argomento di cui sto vi sto parlando è la classica domanda che da secoli le fanciulle pongono ad una povera margherita mentre la spogliano di ogni suo petalo: “M’ama o non m’ama?”

Le piante dell’amore e l’annessa formula magica

Nel caso delle piante dell’amore si pensa che la maggior virtù risieda nella formula mistica pronunciata mentre si raccoglie segretamente il fiore che non nella particolarità del fiore stesso. Per arrivare ad alcune delle formule magiche più note, potremmo citare quella conosciuta come “un trifoglio di due”; il modo in cui si raccoglie costituisce l’incantesimo stesso:

“A clover, a clover of two, put it in your right shoe; the first young man you meet, In field, street, or lane, you’ll get him, or one of his name.”
“Un trifoglio, un trifoglio di due, messo nella tua scarpa destra; il primo giovane uomo che incontrerai nel campo, per strada o nel vicolo, lo avrai o uno col suo nome.”

Vi è un’altra formula del seme di canapa ed una basata sulla fortuna di un seme di mela che, messo tra l’indice ed il pollice, si crede scoppi nella direzione in cui dimora l’innamorato; un esempio di questo viene tuttora usato nel Lancashire:

“Mela renetta, mela renetta, paradiso, dimmi dove sta il mio vero amore, est, ovest, nord e sud, depredando brigantini o nella bocca di un cocker.”

Un’altra antica usanza sta nel gettare la buccia di mela oltre la testa in modo da predire la benedizione del matrimonio o lo “zitellaggio” , se essa rimane intera si è destinati a rimanere soli, se invece si spezza, le bucce dovrebbero formare l’iniziale del futuro innamorato.

Popolare era anche la pratica di divinare grazie ai germogli di cardo selvatico. Quando desiderava sapere chi la amava di più, una giovane donna prendeva tre o quattro teste di cardo selvatico, tagliava loro la punta ed assegnava ad ogni cardo il nome di un corteggiatore, lasciandoli quindi sotto il cuscino. La mattina seguente il cardo che aveva fatto spuntare un germoglio fresco indicava l’uomo che l’amava di più.

Vi sono numerosi incantesimi collegati alle foglie di frassino e tra quelli impiegati nel nord dell’Inghilterra possiamo citare il seguente:

“La piatta foglia di frassino nella mia mano sinistra, il primo uomo che incontrerò sarà mio marito; la piatta foglia di frassino nel mio guanto, il primo uomo che incontrerò sarà il mio amore; la piatta foglia di frassino nel mio petto, il primo uomo che incontrerò sarà colui che amerò sopra tutti; la piatta foglia di frassino nella mia mano, il primo che incontrerò sarà il mio uomo. Piatto frassino, piatto frassino, io ti colgo questa notte per vedere il mio vero amore, né di sbieco né da dietro ma nei panni che ogni giorno indossa.”

E vi è il ben noto detto nel paese: “se trovi un piatto frassino o un quadrifoglio, sii certa che vedrai il tuo vero amore prima che finisca il giorno”.

Un’altra forma di divinazione un tempo molto praticata dai contadini era nota come “corteggiamento del baccello di pisello”. Quando sgranava i piselli, la cuoca poteva, se le capitava un baccello che ne conteneva nove, metterlo sull’architrave della porta di cucina ed il primo uomo che sarebbe entrato si credeva sarebbe stato il suo futuro innamorato.

Le piante dell’amore si trovano in tutto il mondo ed ogni paese ha le sue piante speciali a questo scopo. Per quanto possa sembrare bizzarro, tuttavia esse hanno in un certo senso la credibilità per la loro antichità e possono vantare una storia certamente misteriosa.

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