La leggenda del bambino fatato, II PARTE

di Redazione Commenta

La leggenda del bambino fatato, I Parte

… La madre così promise e si recò alla fonte, fece come le aveva raccomandato il figlio e gridò per tre volte; comparse così la donna che chiese alla donna del perché della chiamata, la donna tremante dalla paura le spiegò che suo figlio “magico” le aveva detto di farlo. L’anziana signora, per nulla turbata la rassicurò e le disse di seguirla. La portò all’entrata del palazzo del Re fatato, dinanzi al Re e alla Regina delle fate, e la lasciò lì dicendole che il figlio che aveva allevato fino a quel momento era figlio delle regina e la presentò ai reali “Questa signora è la nutrice di vostro figlio, il giovane principe.” Poi prese e se ne andò.

La donna oltre alla paura adesso era anche confusa da quella notizia. La Regina sorrise dolcemente e ordinò alla nutrice di accomodarsi, quindi le chiese come fosse giunta a sapere del luogo fatato, e la donna spiegò nuovamente che suo figlio ce l’aveva mandata. Il Re era infuriato, ma la Regina lo calmò e rivolgendosi a una delle sue dame disse: “Portate qui l’altro bambino.”
La dama entrò con in braccio un meraviglioso bambino e lo mise in braccio alla sua vera madre.

“Prendilo” disse la Regina “è tuo figlio, che abbiamo portato via perché era cosi bello; il bambino che hai a casa è mio, un piccolo monello di elfetto. Lo rivoglio indietro ed ho mandato un uomo a prenderlo. Tu puoi portare a casa il tuo adorabile figlio sano e salvo, perché su di lui vi sono le buone benedizioni delle Fate. Ah, e l’uomo che ti picchiava non era tuo marito, ma un nostro messaggero che avevamo inviato a scambiare i bambini. Ora torna quindi a casa e troverai il tuo vero marito che ti sta attendendo giorno e notte.”

La leggenda continua nel prossimo articolo…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>