Meditazione con il mantra OM, I PARTE

di Redazione Commenta

Oggi vedremo come eseguire una meditazione particolare intonando il mantra “Om”. Esistono molti modi per meditare sui 7 chakra ed uno di questo è appunto usare il suono dell’ OM, ripetuto per sette volte per ogni chakra. La meditazione non una semplice meditazione in cui si deve solo intonarlo, ma c’è bisogno di concentrazione e di un minimo di esperienza; ma vediamo come eseguirla e il perché si deve eseguire in un certo modo.

Innanzitutto ricordiamo che l’OM rappresenta il ponte che unisce la coscienza umana alla Coscienza Cosmica o Divina. La meditazione consiste nel chiudere fuori i rumori del mondo e concentrarci sull’interno di noi stessi; tappando le orecchie con i pollici, impediamo l’ingresso di ogni suono esterno e ci concentriamo su tre poteri importanti che il nostro “Io”interiore possiede.

Dobbiamo prima di tutto concentrarci sul centro della nostra fronte, quindi sul “Terzo Occhio”, situato esattamente tra le sopracciglia; ed iniziamo lentamente e mentalmente a cantare l’OM, ascoltiamo attentamente nell’orecchio destro (dove esiste un forte flusso di energia).

Ora, quando gli occhi si saranno stabilizzati e non tenteranno più di aprirsi, scorgeremo una luce, se non la vediamo non problema di cui dobbiamo preoccuparci, piuttosto dobbiamo cercare di percepire i suoni astrali dei centri cerebro-spinali e sopratutto continuare a intonare il suono del OM.

Abbiamo tagliato fuori il mondo e quello che sentiamo viene dal nostro interno, ascoltiamo quindi i battiti del nostro cuore, che piano piano si faranno meno forti, fino a quando la mente si abituerà e non sentiremo nient’altro che il silenzio interiore. Ed è in questo momento che i suoni che ci giungeranno saranno quelli dei nostri piani astrali. Sentiremo prima un ronzio, poi un suono di un flauto, poi ancora un’arpa, un suono dolce che pare provenire da un luogo lontano della nostra mente. E’ possibile che alla fine sentiremo un suono simile a quello di un enorme campana o di un profondo gong, fino a giungere al grande suono dell’OM, come un mare assordante, come il suono di numerose acque.

 

Continua nel prossimo articolo…

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