Le vere origini del giorno di San Valentino sono pagane

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Felice giorno dell’amore a tutti gli innamorati!! Siamo giunti al giorno più romantico dell’anno, dove possiamo esprimere ciò che proviamo liberamente, permetterci di essere smielati fino a far salire il diabete senza che nessuno ci rimproveri per questo. Diamo quindi libero sfogo alla romanticità, alle paroline dolci, ai regali, alle lettere d’amore, al sesso e alla gioia e all’appagamento che esso porta.

Siate creativi ma soprattutto cercate di esprime il vostro amore perché oggi è il giorno giusto per farlo, fregatevene di quei miscredenti che vi dicono: “Ma San Valentino è tutti i giorni” o peggio “E’ solo una festa commerciale”; bè io vi dico che questa festa, al contrario del nome che porta, era festa pagana che celebrava la fertilità.

Il giorno di San Valentino fu un vano tentativo della Chiesa Cattolica per porre fine al rito pagano della fertilità; fin dal quarto secolo A. C, il popolo romano pagano rendeva omaggio al dio Lupercus con un rito al quanto singolare. Gli uomini e le donne devote a questa divinità partecipavano ad una specie di gioco; ognuno scriveva il proprio nome su foglio e lo deponeva in un urna, un bambino, poi, sceglieva a caso un nome di una donna e di un uomo che avrebbero convissuto insieme in intimità per un anno intero, compiendo così il rituale vero e proprio.

Alla Chiesa Cattolica questa pratica pareva sporca, indegna e primordiale, così decise di fare sostituire il dio Lupercus in un santo, San Valentino. Valentino era un vescovo che fu martirizzato circa duecento anni prima. La leggenda narra che Valentino era il vescovo della città di Interamna (oggi conosciuta come Terni), egli era amico dei giovani amanti, fu invitato dall’imperatore pazzo Claudio II e questi tentò di persuaderlo ad interrompere questa strana iniziativa e di convertirsi nuovamente al paganesimo. San Valentino, con dignità, rifiutò di rinunciare alla sua Fede e, imprudentemente, tentò di convertire Claudio II al Cristianesimo. Il 24 febbraio, 270, San Valentino fu lapidato e poi decapitato.

La storia inoltre sostiene che mentre Valentino era in prigione in attesa dell’esecuzione, sia “caduto” nell’amore con la figlia cieca del guardiano, Asterius, e che con la sua fede avesse ridato miracolosamente la vista alla fanciulla e che, in seguito, le avesse firmato il seguente messaggio d’addio: “dal vostro Valentino!” una frase che visse lungamente anche dopo la morte del suo autore.

 

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