
Oggi per l’argomento Creature mitologiche parleremo del Viverna, una creatura che difficilmente veniva menzionata in leggende medievali e Bestiari.
Questa creatura raggiungeva i 10 metri di lunghezza, era munita di ali somiglianti a quelle di un pipistrello, di colore marrone con sfumature verdi e grigie e di un pungiglione identico a quello di uno scorpione velenoso, sulla punta della coda.
Il Viverna è simile al drago, ma si differenzia da esso per il fatto di non possedere zampe anteriori. Come lui possiede enormi fauci e occhi di color rosso fuoco.
Diogene di Sinope: Era un filosofo greco del IV secolo a.C. discepolo di Aristene, considerato il fondatore della scuola cinica, di cui fu comunque il rappresentante più famoso, soprattutto perché ne indicò praticamente l’ideale di vita. Sulla sua figura si sono concentrati molti elementi leggendari: di fatto nessuna delle ventuno opere menzionate da Diogene Laerzio ci è rimasta, e si hanno testimonianze certe per la sola Repubblica, in cui pare difendesse il cannibalismo e l’incesto. La stessa biografia, ancora di Diogene Laerzio, non consente di uscire dalla aneddotica, da cui si deduce che D. vagabondò per tutta la Grecia, incarnando un modello di ascetismo razionale ed utilitaristico, in difesa ostentata del naturale contro qualsiasi artificiosità. Disprezzò infatti ogni convenienza sociale, vivendo conformemente al principio che il saggio deve saper fare a meno di ogni agio, riducendo al minimo i bisogni. Secondo la testimonianza di Aristotele, per la sua particolarità di fare tutto in pubblico gli fu attribuito il soprannome di cane.

Qui comincia il SANCTUM REGUM
