Il potere della parola: l’alfabeto, lettera “R” e lettera “S”

di Redazione Commenta

Oggi continueremo a parlare delle lettere dell’alfabeto e del collegamento che hanno con l’ambito esoterico. Come avete già letto negli scorsi post, ogni lettera ha una storia esoterica e non, tutta sua, ogni lettera ha subito alterazioni, ed è arrivata ai giorni nostri intrinseca di significato. Oggi vedremo la lettera “R” e la lettera “S”, entrambe portano con se tanto potere simbolico, preso dalle diverse tradizioni e popoli che ne hanno usufruito.

La lettera “R”

La lettera “R” è la diciassettesima dell’alfabeto latino, l’origine deriva dal nome “resch” dell’alfabeto fenicio che significa testa; “resch” veniva usato anche nell’alfabeto ebraico con lo stesso significato, ma con l’eccezione anche di “promontorio”. Prima di arrivare a noi, la lettera “R” è passata per la Grecia, sotto il nome di “rho”. Come ogni lettera, anche questa, nei vari ambiti assume diversi significati;
nella tradizione occultista, questa lettera viene associata alla rappresentazione geroglifica dell’occhio di Horus;
nella cabala la parola “resch” si trasforma in “resh” e viene collocata fra le sette lettere doppie, e cioè con doppia pronuncia, forte e debole = rigore e dolcezza. Questo simbolo viene riconosciuto come segno di pace, inoltre, in quanto segnacolo,che come tutte le altre lettere, secondo i cabalistici, era stato fuso dal Signore con “kether”, la prima sephirot, si attribuisce alla sua pregnanza una doppia azione, una nel macrocosmo e una nel microcosmo. Si dice che l’azione “kether+resh” formò Saturno, nell’universo e la narice sinistra;
nell’alfabeto runico, la lettera “R” corrisponde alla runa “Raido” che significa “viaggio”, collegata simbolicamente anche alla “ruota del carro solare”;
in ambito astrologico la lettera “R” corrisponderebbe al segno della Bilancia che a sua volte include la runa “kenaz= fiaccola”.

La lettera “S”

La lettera “S” è la diciottesima dell’alfabeto latino, le sue origini sono incerte, e l’unica certezza è che derivi dall’alfabeto greco “sigma”, sconosciuto invece il generatore primo. Nell’alfabeto fenico e in quello ebraico si ritrovano due segni che potrebbero essere la matrice di questa lettera e cioè “samech” che significa “base-supporto” e “shin” che significa “muovere-agire-punta di freccia”.
Per i cabalisti “samech” è la lettera semplice, matrice del segno del Sagittario, signora del sonno, corrispondente al fegato nel corpo umano e simbolo di dominio sulle forze più basse dell’esistenza.
La parola “shin”, sempre secondo la cabala, sarebbe la lettera madre, segno del fuoco creatore, matrice d’impulso, e corrispondente alla testa nel corpo umano.
Nell’alfabeto runico, la lettera “S” corrisponde alla runa “Sowelo” che significa “Sole” visto, non come energia maschile, ma come l’aurora, e cioè più delicata e associata all’energia femminile.

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