Poesie dedicate ad Afrodite della poetessa Saffo

Si avvicina San Valentino, la festa dedicata all’amore e agli innamorati; ed oggi per rimanere in tema d’amore vorrei farvi leggere e conoscere alcune delle più belle poesie d’amore di quella che fu una famosissima poetessa greca: Saffo. Saffo visse a cavallo tra il 500 e il 600, nacque nell’isola di Lesbo, divenne famosa non solo perché era una dei pochi poeti donna di quel tempo, ma perché le sue poesie d’amore erano dedicate alla donna di cui era innamorata. Infatti Saffo era l’unica donna lesbica di quel tempo, dichiarata.

La leggenda di Afrodite e Psiche

 Afrodite la dea più bella fra tutte le dee, dea dell’amore e della bellezza, era invidiosa della bellezza di una donna mortale bella tanto quanto lei di nome Psiche. La sua invidia, e la voglia di essere l’unica meravigliosa bellezza dell’olimpo e sulla terra la portò a chiedere a Eros, famoso come cupido, di scagliare una delle sue frecce, e di far innamorare Psiche dell’uomo più brutto della terra. Eros accettò, ma mentre schioccava la freccia si punse con la stessa e si innamorò lui stesso della ragazza.

Nel frattempo, i genitori di Psiche erano preoccupati per il futuro della figlia, preoccupati che rimanesse senza un marito, così consultarono l’oracolo che gli svelò che la loro amabile figlia era destinata non ad un uomo mortale, ma ad un mostro che viveva in cima ad una montagna. Psiche ormai rassegnata dal suo destino, andò a cercare il “suo mostro” sulla montagna, lì Zaffiro, il vento che soffia verso Ovest, la sospinse gentilmente verso il basso, facendola arrivare in una caverna all’interno della montagna. La montagna era piena di gioielli e abiti lussuosi cosicchè Psiche decise di rimanere per qualche giorno li in attesa del mostro. Ogni notte Eros le faceva visita, facendole credere che fosse lui il mostro- marito a lei destinato, ebbero anche dei rapporti sessuali. Eros però gli chiese di non accendere mai alcuna lampada, poiché non voleva che lei sapesse chi era e come fosse, in realtà non voleva che lei vedendo le sue bellissime ali lo riconoscesse.

Eros/Cupido, il Dio dell’Amore … Buon San Valentino a tutti

Oggi voglio parlarvi di una divinità addetta all’amore e che quindi cade a pemnnello con questa giornata. La divinità è Cupido o Eros, Dio dell’amore Greco-Romano.

CUPIDO così veniva chiamato nell’antica Roma, dal Latino cupido, da cupere, “bramare”, esso nella mitologia romana è figlio di Venere, dea dell’amore, e di Vulcano, dio del fuoco. Cupido è famoso come il dio giovane e bello che si innamorò di Psiche, una fanciulla bellissima, mentre in altri altri racconti appare come un ragazzo dispettoso che colpisce uomini e dei con le sue frecce, facendoli innamorare perdutamente. Nell’arte, spesso e volentieri viene raffigurato come un bimbo nudo e alato, con arco e frecce.

EROS così veniva chiamato nell’Antica Grecia, il Dio dell’amore. Nella mitologia antica era una delle prime forze della natura, figlio del Caos era la personificazione dell’armonia e della potenza creativa dell’universo, poi venne identificato con un giovane bello e affascinante, accompagnato da Foto “bramosia” e Imero “desiderio”. Eros appare anche come inseparabile dalla madre, Afrodite, dea dell’amore. Nell’arte greca veniva descritto come un giovane alato, bellissimo, dagli occhi frequentemente bendati che stavano a simboleggiare la cecità dell’amore, veniva raffigurato con in mano arco e frecce d’argento, con cui lanciava frecce di desiderio nel petto degli dei e degli uomini.