Uccisioni di streghe, da Giovanna d’Arco a Salem

Le uccisioni di streghe sono senza dubbio uno dei capitoli più cupi della storia europea e americana. Scopriamo insieme gli avvenimenti più caratteristici e gravi che si sono avvicendati in tal senso.

Le uccisioni di streghe più conosciute

Dobbiamo ricordare che parliamo di un fenomeno che si sviluppò tra il tardo Medioevo e l’inizio dell’età moderna quando paura, superstizione e interessi politici si intrecciarono dando vita a persecuzioni diffuse. Sebbene oggi il tema sia spesso avvolto da un’aura di mistero o trattato nei racconti popolari, dietro queste vicende si nascondono vicende reali. Con processi documentati e migliaia di vittime, per lo più donne accusate ingiustamente.

Uno dei casi più celebri è quello di Giovanna d’Arco, non ricordata principalmente come strega ma comunque condannata per eresia e pratiche magiche. La giovane, divenuta simbolo di resistenza francese, venne processata nel 1431 da un tribunale inglese. Il quale usò l’accusa di stregoneria come strumento politico per indebolire la sua figura e delegittimare la sua influenza. La sua morte sul rogo divenne un emblema dell’uso distorto del diritto e della religione a fini di potere.

Un altro importante di uccisione di streghe riguarda Salem nella colonia del Massachusetts, nel 1692. In un clima caratterizzato da tensioni religiose, paura del soprannaturale e difficili condizioni sociali, un gruppo di ragazze dichiarò di essere stato tormentato da forze maligne.

Quelle testimonianze scatenarono una serie di processi durati pochi mesi ma sufficienti a causare condanne a morte e a segnare l’immaginario collettivo fino ai giorni nostri. Salem rappresenta oggi l’esempio più famoso di isteria collettiva e di come dinamiche psicologiche e sociali possano sfuggire di mano.

Diversi casi europei rilevanti

Anche in Europa si verificarono uccisioni di streghe di enorme portata. Il caso delle streghe di Torsåker, in Svezia, è uno dei più grandi del continente. Nel 1675 ben settantuno persone furono giustiziate dopo confessioni estorte sotto tortura e testimonianze bambini utilizzati come presunti “riconoscitori” di streghe.

La vicenda evidenzia quanto fosse facile, in un contesto dominato dalla paura, costruire narrazioni infondate che potevano sfociare rapidamente in condanne estreme.

Tra i processi più studiati vi sono anche quelli del Würzburg e di Bamberg nel Sacro Romano Impero, dove nel Seicento il fervore inquisitorio raggiunse livelli impressionanti. Intere comunità furono coinvolte e le accuse si propagarono da persona a persona, alimentate da rivalità, sospetti e dall’obiettivo di ristabilire un ordine morale percepito come minacciato.

Oggi le uccisioni di streghe sono un monito storico contro i rischi della paura irrazionale, del pregiudizio e dell’uso improprio della giustizia.

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