Triangolo delle bermuda: tra scienza e leggenda

di Valentina Cervelli Commenta

Il triangolo delle bermuda è quella zona del mondo che da decenni attira in tutte le maniere la fantasia e l’attenzione di chiunque per potenziali influenze soprannaturali. Ma quanto c’è di vero?

Dove si trova il triangolo delle bermuda

Con molta probabilità molto poco, almeno stando alla scienza e a quello che negli anni ha tentato di chiarire. La prima cosa che dobbiamo fare, quando parliamo del triangolo delle bermuda, è stabilire effettivamente di quale porzione di terra parliamo. Nello specifico si tratta di un’area dell’Oceano Atlantico grande circa 1.100.000 km². I cui angoli più estremi sono rappresentati dalla parte più est di Puerto Rico, dall’estremo meridionale della Florida e proprio dall’isola di Bermuda.

Secondo la leggenda ci troviamo davanti a un triangolo che dall’Ottocento in poi avrebbe portato alla sparizione di circa 400 tra aerei e navi. Ragione per la quale la zona viene chiamata anche triangolo della morte o triangolo del diavolo. Va detto che a livello di trasporti è una zona molto trafficata e questo potrebbe già da solo giustificare il numero di incidenti registrati.

Il problema sta nella natura misteriosa di alcune storie che gravitano attorno a suddette sparizioni. Il primo a parlarne è stato Edward Van Winkle Jones che nel 1950 sull’Associated Press ah pubblicato un articolo sui mezzi scomparsi attorno alle Bahamas. E stata poi la volta di George Sand che ha portato all’attenzione di tutti la storia del Volo 19. Il nome dato a questa zona però sarebbe da ricondurre a Vincent Gaddis e a un suo articolo del 1964.

Tante storie permeate di soprannaturale

Quando si parla del triangolo delle bermuda sono tantissime le tipologie di soprannaturale coinvolto: c’è chi parla di fenomeni molto complessi, c’è chi mette in campo gli alieni. Insomma, chi più ne ha più ne metta. Come sempre quando si parla di misteri. Il problema? Molti dei fatti riportati riguardano incidenti o problematiche occorse in luoghi differenti dal suddetto triangolo. E non solo: bisogna tenere da conto che il numero di incidenti riportati è considerato normale per qualsiasi altra parte del mondo.

C’è chi spiega i fenomeni come effetto di anomalie magnetiche o emissioni di metano nel fondo marino. Nonostante ciò, per molti incidenti l’incapacità di spiegare alcune problematiche ha avvolto a tal punto tutto di mistero da rendere le spiegazioni soprannaturali le più papabili.

Se a ciò aggiungiamo che anche Cristoforo Colombo nel suo primo viaggio verso le Americhe ha parlato di luminosità atmosferiche senza spiegazione e strani comportamenti della bussola, va da sé che le spiegazioni scientifiche non riescano a fare propriamente la giusta presa. Si può parlare del caso della USS Cyclops scomparsa con 309 membri a bordo o del Volo 19 che ha visto scomparire 5 aerei bombardieri degli Stati Uniti senza che venissero trovate tracce di detriti.

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