Ufo, rapimenti di esseri umani e fecondazione artificiale

di Gianni Commenta

Molte persone hanno raccontato di essere stare rapite dagli alieni e portate su astronavi per essere studiate. Whitley Strieber non fu  mai in grado di spiegare come fosse accaduto che si trovasse, prima in un bosco  prigioniero di due alieni e poi come fosse finito sulla loro astronave.

Era il 26 dicembre del 1985. L’uomo ricordava solamente di essere strappato dalla terra, con i rami che gli sfioravano il corpo. Ebbe tempo di vedere il bosco dall’alto, poi si ritrovò all’improvviso in una piccola sala operatoria circondato da extraterrestri.

Quasi tutte le persone che riportano queste esperienze ricordano di essere stati condotti in una stanza piena di luce e sottoposti ad una dolorosa visita medica. Charles Hickson narrò d’essere stato osservato attentamente da un grande occhio.

Mentre per le donne i racconti sono un pò differenti. Betty Hill raccontò che le avevano strappato pezzetti di pelle dal braccio, capelli, tolto cerume e porzioni di unghie. Non solo lei, ma anche altre donne, come ad esempio Bett Andreasson sostennero di essere state di essere state esaminate da una macchina piena di lunghi aghi.

Uno di questi aghi era stato loro inserito attraverso l’ombelico per un test di gravidanza. Alcuni ufologi sostengono però che questa tecnica serve per prelevare ovuli dall’apparato riproduttivo femminile umano.

Giovani donne hanno raccontato di essere state rapite e aver subito una sorta di inseminazione artificiale in seguito alla quale sono rimaste incinta. In seguito però scoprono di non portare più in grembo il bambino e sotto ipnosi hanno poi ricordato un secondo incontro alieno nel quale una seconda visita ginecologica avrebbe rimosso il bambino ibrido.

Anche uomini raccontano di essere stati sottoposti a simili “operazioni” con prelievo di sperma attraverso l’utilizzo di un macchinario fastidioso e la costrizione ad accoppiarsi con aliene. Esperienze decisamente poco piacevoli di cui soprattutto non si capisce l’utilità.

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