Vampiri, scoperta una fossa in Polonia

di Valentina Cervelli Commenta

E stata scoperta una fossa di vampiri in Polonia. Più nello specifico sono stati trovati i resti di 450 persone vissute nel Diciannovesimo secolo nella località di Luzino.

Fossa comune di vampiri ritualizzati

Perché parliamo di vampiri? Perché quando sono stati scoperti i resti all’interno di una fossa comune è stato possibile vedere come i corpi fossero stati sottoposti a dei rituali contro questi non morti. Molti di noi quando pensano ai vampiri pensano a Dracula di Bram Stoker e a tutta una serie di racconti basati su leggende centro-europee.

Dimentichiamo che queste leggende in realtà hanno un fondo di verità. In che senso? Si parla di avvenimenti o credenze che hanno comunque agito su delle persone reali. La fossa comune di persone trattate come vampiri che è stata scoperta a Luzino ne è la riprova.

Su questi corpi dopo la morte sono stati eseguiti veri rituali anti -vampiro. Proprio come quelli elencati quando si parla di personaggi leggendari come Van Helsing o Dracula. Per quest’ultimo, va ricordato che esistette realmente un nobile rumeno di nome Vlad Draculea, conosciuto anche come Vlad l’impalatore. Questo principe, vissuto nel quindicesimo secolo, era diventato noto per la sua crudeltà verso i nemici e l’apprezzamento per il sangue.

Diverse volte nel corso dei secoli la paura di vampiri è stata fomentata da leggende e ignoranza. Ed è anche per questa ragione che ritrovamenti come questo appena raccontato non risultano eccessivamente sconvolgenti. Sebbene siano abbastanza singolari. Nello specifico di questa fossa comune, parliamo di 450 corpi con evidenti segni di rituali magici eseguiti per evitare che si risvegliassero dalla morte e tornassero tra i vivi come vampiri. Come ha spiegato l’archeologo Maciej Stromski a capo del ritrovamento “conosciamo esempi di credenze secondo cui i morti tornerebbero dalla tomba. Un fenomeno che poteva essere impedito solo con la decapitazione”.

Sempre secondo lo stesso rituale anti-vampiro le teste dopo essere state staccate venivano collocate in mezzo alle gambe inserendo una moneta all’interno della bocca per far si che potesse essere pagato il viaggio verso l’altro mondo. Una delle monete ritrovate riporta la data del 1864.

Anche i bambini nella fossa comune

Tra i vari ritrovamenti e anche lo scheletro di una donna decapitata sul cui petto è stato appoggiato il cranio di un bambino. Attorno al 30% dei corpi erano stati disposti anche dei mattoni vicino ai piedi, alle teste e alle braccia. Secondo gli esperti si tratta di qualche rituale che ha a che fare sempre col vampirismo.

In Polonia nel diciannovesimo secolo si pensava che se un membro della famiglia del morto moriva poco dopo il funerale, avrebbe potuto trasformarsi in un vampiro. Ragione per la quale riesumavano i corpi e veniva tagliata loro la testa.

Sempre in Polonia, nel settembre 2022 nel villaggio di Pien, è stato scoperto il corpo di una donna inchiodata al suolo con una falce intorno al collo. E con un lucchetto sulla punta del piede. Anche in quel caso si parla di un rituale contro il vampirismo.

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