Wicca: Il credo delle streghe

di Gianni Commenta

Oggi voglio presentarvi Il credo delle streghe secondo Doreen Valiente, il credo riassume tutti i principi della stregoneria a cui la Wicca s’ispira. La seguente è una formula di aperture del sabba (non fatela se non siete capaci), in essa è riassunta la legge della stregoneria.

Vengono prescritte le celebrazioni dei 4 Grandi Sabba, 4 sabba Minori, 13 Esbat (13 lune), il potere maschile e femminile, il culto degli Dei antiche d il rede.

Ascoltate ora le parole delle streghe, i segreti che nella notte abbiamo nascosto, quando il era il sentiero del destino, che ora ci porta nella luce al nostro posto.
Misteriosa acqua e misterioso fuoco, la terra e l’aria in direzioni infinite, che conosciamo nella loro segreta natura, da essi bramiamo e prendiamo coraggio e quiete. Il passare dell’inverno e della primavera, la nascita e la rinascita di tutta la natura, noi lo condividiamo con la vita universale, gioiamo nel magico anello senza paura.

Quattro volte all’anno il Grande Sabba ritorna, e le streghe sono viste allora alla Vigilia di Maggio e all’antico Halloween, danzando a Lammas e alla Candelora. Quando giorno e notte sono uguali, quando il sole è più alto e più basso all’orizzonte, i quattro Sabba Minori sono celebrati e di nuovo le streghe si ritrovano contente. Tredici lune d’argento in un anno per tredici volte alla Congrega si fa ritorno, tredici volte all’Esbat siate felici, per ciascun anno fiorente e un giorno. Il potere era passato attraverso le ere, ogni volta attraverso la donna e l’uomo tramandato, ogni secolo all’altro secolo, prima che il tempo fosse cominciato. Quando il magico circolo è disegnato, dalla spada o dall’athamè di potere, la sua area tra due mondi giace nella terra delle ombre per quelle ore. Questo mondo non ha leggi che tu conosca, e il mondo dell’Oltre nulla dirà, i più antichi tra gli dei sono là invocati, la Grande Opera magica si compirà.
Due sono le magiche colonne, che alle porte del tempio sono erette, e due i poteri della natura, le forme e le forze divine e perfette.Il buio e la luce in successione, gli opposti ciascuno all’altro senza tormento, svelati come un Dio e una Dea, di questo i nostri avi facevano insegnamento. Di notte è il selvaggio corridore del vento, il Dio con le Corna, delle ombre signore, di giorno Egli è il Re dei boschi, delle verdi radure l’abitatore.
Lei è giovane o vecchia come le piace, naviga nella sua barca le nuvole squarciate, la splendente argentea signora della notte, la vecchia rugosa che intesse nell’oscurità parole incantate. Il Signore e la Signora della magia, nel profondo della mente sembrano dimorare, immortali e sempre rinnovati, con il potere di liberare o legare. Allora brindate con il buon vino degli antichi Dei, e danzate e fate l’amore con la loro benedizione, finché la bella terra di Elphane possa accoglierci, in pace alla fine delle nostre ore. E fai ciò che vuoi sia la sfida, così nell’amore che non danneggia nessuno sia compiuto ogni atto, perché questo è l’unico comandamento, per la magia degli Antichi, così sia fatto! Di otto parole la Regola delle Streghe per noi: se non danneggia nessuno, fa cio’ che vuoi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>