Gli animali ci insegnano la gratitudine

di Redazione Commenta

Pensiamo di essere superiori alla natura che ci circonda, pensiamo che essa sia solo uno strumento per i nostri vizi e divertimenti, per i nostri esperimenti, ma essa è vita. Tutte le cose in lei sono esseri viventi proprio come noi e come siamo bravi a rispettare i nostri animali da compagnia, ad amarli, dobbiamo rispettare ed amare tutti gli animali e le piante del nostro pianeta.

In due vecchi articoli “La natura canta” e “Le piante leggono il pensiero”, abbiamo scoperto che anche gli esseri viventi più piccoli e fragili del pianeta hanno un’anima, delle emozioni e dei pensieri e che essi sono collegati a noi e ci rispondo proprio come farebbe il nostro cane/gatto fedele. Quindi ad ogni azione corrisponde una conseguenza, come questo caso che sto per raccontarvi.

I bambini si sa vedono il mondo diversamente da noi, con i loro occhi ingenui, con il cuore ancora puro donano amore a qualunque piccole essere vivente, questo è il caso di Gabi Mann che ogni giorno nutre dei gli uccelini “speciali” nel giardino della sua casa di Seattle, i quali la ricompensano con doni e regali particolari.

Tutto ha inizio nel 2011 quando Gabi, che allora aveva solo quattro anni, sta tornando a casa da un viaggio in auto con i genitori. Alla piccola appena scesa dalla macchina le cade una pepita di pollo che sta mangiando, il corvo visto il cibo arriva in picchiata e si precipita per dare un piccolo morso a quel pezzo di pollo. Il corvo la guarda, aspetta il permesso di poter mangiarne ancora un po’, ed è da quel fatidico incontro che gli incontri e i doni incominciano.

Con il passare degli anni Gabi da quotidianamente il cibo ai corvi che si fermano nel suo giardino, ha anche costruito delle piccole uccelliere nelle quali ripone il cibo, i corvi per questi cibi fanno a lei una cosa meravigliosa, gli portano dei piccoli regali, che la piccola dopo un certo numero ha iniziato a collezionare; piccoli orecchini, spillette, biglie, ogni cosa che trovano la portano a lei.

Tutti questi preziosi tesori sono catalogati con data e giorno e gelosamente custoditi, ad uno ne è particolarmente legata, ed è una perlina a forma di cuore, la piccola dice: “Me l’hanno regalata perché mi amano”.

Un giorno le lasciarono anche una targhetta con su scritto “migliore”: “Non so se hanno conservato loro la parte in cui è scritto “amica”” ride Gabi, divertita dal pensiero di un corvo con un braccialetto.

John Marzluff, professore di botanica all’università di Washington, ha studiato il rapporto dei corvi con gli esseri umani, prendendo a esempio il caso di Gabi. Insieme al suo collega Mark Miller, ha scoperto che i corvi hanno una relazione molto forte con le persone che le nutrono: “È sicuramente una comunicazione a doppia via quella che intercorre, capiscono i segnali l’uno dell’altro”. Gli uccelli comunicano attraverso il modo in cui volano, come camminano e dove siedono. Gli umani imparano il loro linguaggio e i corvi, allo stesso tempo, i comportamenti e la postura di chi li nutre.

 

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