Brian O’Leary da astronauta a metafisico: dai Crop Circles alla Free Energy – quarta parte

di Gianni Commenta

Oggi voglio continuare a riportarvi l’intervista fatta all’astronauta Brian O’Leary secondo cui, tutto ha avuto inizio quando visse un’esperienza molto particolare ad un “Lifespring” negli anni ’70.

Noi “siamo energia” e “torniamo all’energia”

Nel film” Powder” viene analizzata l’idea che noi “siamo energia” e “torniamo all’energia”. Sembra vi sia molto interesse oggi verso la bioelettricità e verso la nostra connessione a qualche Divina Fonte energetica. Alcuni credono che l’Uomo sia parte di un Dio o di una Divinità ed abbia il potere di creare tutto. Un concetto, rimasto finora limitato entro i confini del misticismo e credo che, in questo senso, le religioni instaurate l’abbiano reso dogmatico, poi l’abbiano reso segreto e quindi abbiano instillato il terrore in chi osava credere diversamente. Il metodo scientifico è sempre consistito nell’essere atei o agnostici e così ci si aspetta che continui a combattere ciò che è mistico creando una dicotomia tra scienza e spiritualità. Ora che entriamo nel ventunesimo secolo, le cose stanno cambiando?
Nel mio libro “The Second Coming of Science”, affermo che tutte le aree della scienza e tutti gli aspetti dei sistemi di fede esistenti lasciano che la gente partecipi alla nostra cultura a scatole cinesi, dove ogni scatola consiste in un sistema di credenze limitante. La scatola che accettiamo più facilmente, negli USA, è una scatola chiamata “scienza occidentale”, divenuta un banale e limitante esempio di realtà. Immagina che la scatola sia legata al tempo ed allo spazio e che l’asse del tempo scorra dalla nostra nascita fino alla nostra morte. Qualunque quesito o congettura riguardante cosa avvenga prima della nascita o dopo la morte sono considerate tabù, nell’ambito di un tribunale o di una investigazione scientifica. La scatola è limitata dagli spazi interni ed esterni. Un dualismo. Dobbiamo riuscire a superare la separazione, è giunto il momento di costruire un ponte ed è stata una vera sfida, per gente come il Dott. Steven Greer (direttore del Cseti, Centro Studi Intelligenze ExtraTerrestri), e molti altri, incluso il sottoscritto, poter esprimere questa realtà in un modo che sia comprensibile, perché quando stai trattando con due paradigmi contrastanti che coesistono, ti trovi ad affrontare due realtà molto differenti. La “scatola della scienza” è una versione limitata della realtà. In certe circostanze è valida ma in circostanze più generali non lo è affatto. La chiave in questo caso è la coscienza. Purtroppo, scienziati come Stephen Hawking o Carl Sagan hanno a lungo ribadito l’idea che la coscienza non esiste. Ciò è assurdo e non c’è bisogno di essere un mistico per rendersene conto. Puoi essere uno scienziato ed osservare l’effetto della coscienza sul nostro mondo “reale” e provarlo in un laboratorio, come ho fatto io. Immagino mi si possa chiamare l’Indiana Jones della nuova scienza, sto cercando di dare una mano a ridestare il mondo e di dire alla gente che abbiamo il giusto potenziale dentro di noi, che sta giungendo proprio nel momento opportuno per salvarci da un disastro ecologico sul nostro pianeta.

Intervista di Swami Virato, scrittore, studioso di filosofie orientali ed editore della rivista New Frontier Magazine.
Fonte italiana | SEgnidalcielo

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