Europei di calcio 2012: sport e spettacolo o sacrificio rituale? (parte II)

di Gianni Commenta

Riprendendo il bandolo della matassa svolto nella prima parte di quest’articolo, partendo dal presupposto che nulla è per caso, soffermandoci nuovamente sulla scelta del simbolo di questo evento, ovvero la mascotte con i due gemelli Slavek e Slavko, è possibile notare al suo interno ulteriori vari significati forse per nulla casuali:

i numeri riportati sulle rispettive magliette (il 20 ed il 12) riportano, ad esempio, alla tradizione dei Tarocchi, ove il XX il Giudizio ed il XII, l’Appeso, la dicono lunga sulle possibili connessioni energetiche, simboleggiate da questi due apparentemente innocui personaggi, con gli eventi discutibili che hanno accompagnato la preparazione di questo evento sportivo negli ultimi mesi, ovvero il deliberato e barbaro sterminio di decine di migliaia di cani randagi nei luoghi di svolgimento previsto delle partite.

Inoltre, procedendo in questa breve dissertazione ed osservando il calendario delle partite previste, il giorno in cui il Sole esce dal segno dei Gemelli per dar luogo all’inizio dell’estate, il 21 giugno, giorno astronomicamente all’insegna dell’Astro solare, è prevista una partita che si terrà a Varsavia, città che non può non far venire alla mente, relativamente alle vicende storiche dello scorso secolo, i ghetti (i più grandi d’Europa) ove il regime nazista confinava gli ebrei.

Sembrerebbe, quindi, che la “sofferenza” sia un filo conduttore dietro le quinte di questo evento patinato e scintillante.

Non per creare falsi allarmismi, ma in occasione di tale partita, in un periodo in cui non sono rari strani “malori” che colpiscono gli sportivi di varie discipline causandone il decesso, non ci sarebbe da stupirsi se capitasse un malore in campo ad un giocatore di una delle due squadre in gioco, evento che verrebbe vissuto in mondovisione, una sorta di ennesimo rito sacrificale al Sole (nel giorno del solstizio) a cui assisterebbero milioni di persone, completando, così, un cerchio dai risvolti già alquanto inquietanti.

Quindi, prima di schiacciare il tasto del telecomando del nostro decoder che ci connetta passo dopo passo alle singole puntate di un colossale rito sacrificale, rendendocene inconsapevoli spettatori, pensiamoci su!

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