Fate dell’Aria

di Gianni 4

Oggi voglio parlarvi delle Fate dell’Aria che si dividono in tre tipologie: le Sylphs, Elfi grigi, Comeles.

Sylphs o silfidi, sono conosciute come elementali spiriti dell’aria, e chiamate Spose del Vento. Queste sono delle creature bellissime, simili alle Ninfe, e sono descritte nelle leggende come entità fatate capaci di tramutarsi da leggiadre fanciulle, con vestiti rossi o verdi, che cantavano una dolce melodia, in terribili megere dalla bocca sdentata, con i capelli arruffati e gli abiti a brandelli, quando volevano scatenarsi e scendere verso valle urlando come pazze. Si trovano spesso nelle sembianze di uccelli, e ogni tanto insegnano agli umani a comunicare con gli uccelli. Quattro volte all’anno, all’inizio delle quattro stagioni, le Spose del Vento si scatenavano in sfrenate corse, creando pericolosi mulinelli, facendo scatenare uragani e piovaschi e acchiappando per i capelli chiunque intralciasse il loro cammino.

Gli Elfi Grigi, detti anche Elfi della grandine, sono forti e burloni, sono piccoli Folletti aerei che, accompagnati da Folletti buffi, corrono per i cieli procurando dolci mulinelli d’aria ed una fresca brezza. Sono conosciuti anche con il nome bacia – donne perché, spesso invisibili, baciano le fanciulle di bell’aspetto. Sono invisibili, però quelle poche volte che si materializzano si mostrano in una livrea pittoresca, color ghiaccio, capelli argento e occhi ambra. Il loro divertimento preferito è scatenare improvvise grandinate.

Le Comeles sono le responsabili del fenomeno della nebbia e della foschia: in autunno, con il primo freddo umido e nebbioso, le Comeles escono dalle loro grotte, risalendo verso il campo ghiacciato, celebrando così la “Voya del Destin” (la sera del destino).
Le Comeles sono creature fatate del cui aspetto si conosce poco o nulla, in quanto si mantenevano sempre in stato di invisibilità, o si mimetizzavano con le nubi di nebbia che in autunno risalivano le cime dei monti. Una volta all’anno, nella Voya del Destin loro giocanoo con il destino e con la ragione degli uomini. Gli alpigiani, erano abilissimi nel distinguere una sera normale da una Voya del Destin e in quest’ultimo caso, rimanevano nelle loro case prima ancora che venisse sera. Coloro che non si accorgevano della Voya venivano avvolti da un gelido venticello e la mattina successiva, venivano trovati a vagare completamente privi di senno.

Fonte | Mondosegreto

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