Fine del mondo? La prossima nel 2026

La fine del mondo? La prossima nel 2026. Ancora non se ne sa molto, se non qualche accenno in qualche articolo complottistico. La novità? Stavolta si chiamerebbe in causa uno scienziato.

Fine del mondo l’anno prossimo?

E più nello specifico lo scienziato austriaco Heinz von Foerster il quale, attraverso uno studio, nel 1960 avrebbe predetto che i suoi “bisnipoti” sarebbero stati schiacciati a morte il 13 novembre del 2026 per mancanza di spazio (letterale).

Nel corso della storia, l’idea della fine del mondo ha sempre esercitato un grande fascino sull’immaginazione collettiva. Profeti, religiosi, scienziati alternativi e visionari di ogni epoca hanno avanzato previsioni più o meno apocalittiche, molte delle quali si sono rivelate infondate.

Eppure ogni volta che una nuova data viene annunciata, l’interesse torna a riaccendersi. Ora, tra teorie scientifiche forzate e interpretazioni esoteriche, si parla di una possibile fine del mondo prevista per il 2026 come vi abbiamo indicato.

Tra i precedenti più noti, è impossibile non ricordare l’ansia diffusa per il passaggio al nuovo millennio. Il cosiddetto Millennium Bug  fece temere blackout globali e collassi tecnologici che avrebbero messo in ginocchio le infrastrutture moderne. In realtà, tutto si risolse con pochi disagi.

E come dimenticare la previsione legata al calendario Maya secondo la quale il 21 dicembre 2012 avrebbe dovuto segnare la fine del mondo? Milioni di persone si prepararono a un evento catastrofico che non avvenne mai, tanto che oggi viene ricordato più per i meme che per la minaccia reale.

Tra profezie e catastrofi da annunciare

Quella dello scienziato ovviamente non è l’unica teoria catastrofica riguardante il prossimo anno.  Alcune si rifanno a interpretazioni bibliche e calcoli simbolici legati a eventi storici e religiosi. Altri guardano al ciclo di attività solare, ai cambiamenti climatici estremi o al rischio di conflitti nucleari. Quest’ultima forse più probabile pensando all’attuale situazione geopolitica.

C’è anche chi collega il 2026 a profezie attribuite a personaggi come Nostradamus o a visioni moderne derivate da presunti contatti con entità superiori o intelligenze aliene. In tutti questi casi, però, manca una base concreta, e spesso si tratta di rielaborazioni di vecchie paure che si ripresentano in forma nuova. È interessante notare come queste previsioni rispecchino, in un certo senso, le ansie della società del tempo in cui nascono.

Ovviamente dal punto di vista scientifico, non esistono attualmente prove o segnali che indichino una reale fine del mondo nel 2026. Di certo però sarebbe meglio per tutti, tra una profezia e un presagio biblico, porre un po’ più di attenzione nei confronti del nostro pianeta.

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