Il Giorno Pagano della Memoria

di Gianni Commenta

Voglio tornare a parlarvi de Il Giorno Pagano della Memoria, nato nel 2006, l’idea della celebrazione del Giorno Pagano della Memoria è stato realizzato per ricordare le radici del passato di noi pagani. E’ stato scelto il 24 febbraio poiché in questa data, nel 391 e.v., Teodosio emanò un editto di condanna delle pratiche pagane, che vide poi lo spegnimento de il fuoco di Vesta che doveva bruciare eternamente a Roma.

Vista l’importanza e sacralità del fuoco in tutte le religioni pagane, è stato scelto questo giorno ed evento poiché segna l’inizio dei tentativi di eliminazione delle religioni pagane da parte della ferocia cristiana.

Oggi voglio presentarvi il secondo dei due Inni che si fanno durante l’evento di Jesolo e ripresi dal sito della Federazione pagana.it.

SIAMO QUI PER RICORDARE

Siamo qui per ricordare.

Siamo qui per onorare

Siamo qui per fondare

Il fuoco fu spento sui sacri altari

Dopo che fu spento il fuoco che alimentava il mito.

E l’emozione abbandonò gli uomini

Tutto divenne forma, tutto divenne parola

L’illusione si impossessò dei sentimenti delle persone.

Le loro orecchie divennero sorde

Gli uomini divennero barbari e gli animali estranei

Tagete e Numa, Orfeo ed Omero divennero ombre indistinte

mentre terrori infernali uccisero le emozioni dell’uomo.

Siamo qui per riaccendere il fuoco,

Siamo qui per uscire dai terrori

Siamo qui per soffiare nuova vita nelle ombre che furono.

Siamo qui per riascoltare il canto di Orfeo

Siamo qui per ricordare

Siamo qui per riascoltare le armi degli Déi sotto le mura di Ilio

Siamo qui per onorare

Siamo qui per riaccendere il fuoco di Numa e Tagete

Siamo qui per fondare

IL FUOCO DI VESTA

Vesta è come la Terra: al di sotto di entrambe v’è il fuoco perenne:

La Terra e il fuoco simboleggiano infatti la propria dimora.

Tu per Vesta non intendere altro che la viva fiamma

Vedi che dalla fiamma non è mai nato alcun corpo.

Ma è il fuoco ad animare il corpo,

Passione e volontà che dal corpo nascono;

Ma è il fuoco che riscalda

quel crogiolo di vita che la terra diviene

quando Giunone, sorella di Vesta, Natura imponente

su di essa si stende e ne fa la sua sede.

Vesta come la Terra: il mio corpo sia questa terra

Vesta è il fuoco: il mio cuore arda di questo fuoco.

Che io possa essere il mio focolare, la mia casa, il mio rifugio

Riaccendendo giorno dopo giorno

E mantenendola viva e scoppiettante

La Vesta che nel mio cuore risiede.

Il fuoco di Vesta ardeva a Roma eternamente

Adesso bruci nel mio cuore ininterrottamente,

là dove nessun Teodosio assassino

arrivi mai a spegnerlo

finché la mia volontà ne sarà la legna

e come Vesta si conservi per i sentieri della vita.

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