Inni Orfici – quinta parte

di Gianni Commenta

Gli Inni Orfici son un libro di culto realizzato nel I o II secolo d.C.‚ in Asia Minore‚ da un gruppo di adepti di Dionisio.

Oggi, presenteremo due Inni Orfici, a Pan e a Rea.

-Inno A Pan. Profumi vari

Pan invoco possente, pastorale, il tutto del cosmo:
cielo e mare e terra di tutto sovrana
e fuoco immortale. Queste cose infatti sono membra di Pan.
Vieni, beato, tu che danzi, che corri,
che regni con le Stagioni,
dalle membra caprine, baccante,
invasato, che vivi all’aria aperta,
che tessi l’armonia del cormo col canto giocoso,
che proteggi dalle apparizioni, terribile fra le paure umane,
che ti rallegri di caprai e bovari alle sorgenti,
tu che vedi lontano, cacciatore, amico di Eco,
che danzi con le Ninfe,
che tutto produci, di tutto genitore,
demone dai molti nomi,
signore del cosmo, che dai incremento,
che porti la luce, fecondo Paian,
che ti rallegri degli antri, dall’ira profonda, vero Zeus armato di corna.
Su di te infatti è fissata la distesa sterminata della terra,
e si ritira l’acqua dalla corrente profonda del mare infaticabile
e l’Oceano che cinge con le acque tutt’intorno la terra,
tu parte aerea di nutrimento, scintilla per i viventi
e occhio di fuoco sul capo leggerissimo.
Infatti queste cose divine camminano, svariate, ai tuoi ordini;
con i tuoi disegni trasformi la natura di tutto
alimentando la stirpe degli uomini nell’universo infinito.
Ma, beato, baccante, invasato, vieni alle libagioni
conformi al rito, concedi un buon compimento di vita
allontanando ai confini della terra la follia panica.

da Inni Orfici, ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli

-Inno orfico a Rea. Profumo d’aromi

Rea venerabile,
figlia del multiforme Protogono,
che metti il carro dalle sacre ruote
sugli uccisori di tori,
accompagnata dai timpani,
che ami il delirio,
fanciulla risonante di bronzi,
madre di Zeus egiogo
signore dell’Olimpo,
da tutti onorata, dalle forme splendenti,
beata compagna di Crono,
che ti diletti dei monti
e degli spaventosi urli dei mortali,
Rea di tutto sovrana,
che susciti il tumulto di guerra,
dall’animo forte,
ingannatrice, salvatrice,
liberatrice, origine prima,
madre degli dei e degli uomini mortali;
da te infatti derivano e la terra e l’ampio cielo in alto
e il mare e i venti; amante della corsa, aeriforme:
vieni, dea beata, salvatrice con benevolo consiglio
portando pace con ricchi beni,
mandando brutture e morti ai confini della terra.

da Inni Orfici, ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli

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