Il karma e la coscienza, come si intrecciano?

di Gianni Commenta

Se si intende il karma come mero processo di attività e azione si può arrivare a pensare che questo riguardi solo e soltanto il piano concreto e materiale dell’esistenza di ogni singolo uomo. Ma non è esattamente così ed è sbagliato credere che il karma riguardi solo questo aspetto perché ci sono molte sfaccettature da tenere in considerazione quando si affronta questo così ampio argomento.

Esiste una catena di cause ed effetti per ogni singola attività dell’uomo e quando si parla di attività si intende non solo quella concreta ma anche quella cognitiva, pensativa e così via. Il karma è legato in modo indissolubile alla coscienza di ciascun individuo: ma in che modo?

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Il karma è quel processo attraverso cui l’uomo cerca e trova quel fermento interiore che genera presa di coscienza. E’ per questo motivo, insomma, che karma e coscienza si intrecciano più di quanto si potrebbe pensare. Ogni attività portata a compimento dall’uomo è frutto di riflessioni, pensieri e percorsi che riguardano la parte coscienziosa dell’individuo e che poco invece hanno a che fare con il piano materiale. Alla luce di questi pensieri l’uomo si renderà protagonista di una azione piuttosto che un’altra, azionando (scusate la ripetizione) la parte concreta del karma.

IL SIGNIFICATO DEL KARMA

Questo processo di intersezione avviene in modo naturale. Riassumendo, dunque, si può dire che il karma è solo una situazione esteriore (e fisica allo stesso tempo) nella misura in cui serve a produrre quella sorta di fermento interiore che dona coscienza all’uomo.

Foto | Thinkstock

 

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