La storia di un sogno premonitore

di Redazione Commenta

Quando noi dormiamo e specialmente sogniamo sappiamo che la nostra mente vaga in luoghi oscuri, vede cose, che da svegli e consci non riusciremmo a vedere, il nostro inconscio guarda il futuro e il passato. Sicuramente a molti di voi è capitato di fare sogni profetici o sognare cose del passato di una altra vostra vita. Questa che sto per raccontarvi è la storia di Leopold Reisinger che nel 7 dicembre 1925 narrò al giornale “Neues Wiener Jurnal” la sua storia che incominciò da un sogno.

Nel 1915 di notte, Leopold sognò il volto di una bella ragazza che lo guardava con sguardo nostalgico, all’inizio il sogno era confuso, ma a poco a poco mise a fuoco i dettagli e i particolari del volto, scostò una ciocca di capelli di lei e vide una piccola cicatrice sporca di sangue, in quel momento Leopold capì che quella ferita l’aveva procurata lui stesso in una vita passata. Solo all’ora una sequenza di immagini gli balenò dinanzi, e vide tutto chiaro abbracciò la ragazza chiedendole profondamente scusa, l’aveva uccisa lui durante una lotta.
La ragazza gli disse “ Ora conosci il mio segno e mi riconoscerai nella vita, anche se dovessi dimenticare l’espressione del mio volto. Esattamente fra un anno ci rincontreremo”.

Il sogno terminò e il signor Reisinger dimenticò tutto, ma dieci giorni più tardi camminando per le vie di Neubaugasse, il suo sguardo si immobilizzò e soffermò su un’insegna di una scuola di copisteria e stenografia. Leopold aveva sempre avuto un avversione contro tutte le macchine da scrivere, ma qualcosa in lui lo spingeva ad iscriversi a quella scuola subito, senza pensarci troppo e seguendo le sue sensazioni, attraversò la strada ed entrò nella scuola per iscriversi.
Pagò la tassa di iscrizione e il direttore gli porse la fattura che confermava l’inizio del corso in data 15 settembre 1915, c’era qualcosa nella data che a Leopold gli revocava un ricordo di un appuntamento importante con una persona, ma nulla e nessuno gli venne mente.

Entrò in aula e si sedette in prima fila, la lezione lo annoiava a tal punto che uscì il suo fedele libro dalla tasca e lo incominciò a leggere, l’insegnante però lo informò che doveva andare a prendere dalla cancelleria un foglio e una penna. Leopold si alzò e uscì dall’aula, appena chiuse la porta, un’altra porta si aprì ed usci la ragazza del sogno. La riconobbe subito e lei riconobbe lui, si guardarono e lei gli sorrise, dicendogli che qualche giorno fa lo aveva sognato, lui le chiese se avesse una cicatrice sulla fronte e lei gliela mostrò, lo informò anche che si era iscritta proprio in quel momento, ma non si spiegava il perché lo aveva fatto, uscirono insieme dalla scuola parlando del libro in comune che avevano.

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