Le impronte del diavolo

di Redazione Commenta

Molti non credono all‘esistenza del diavolo, o almeno non crede alla personificazione di un uomo con le corna e il corpo da animale come viene disegnato molte volte con la coda e fatto di fuoco.

Facendo un po’ di ricerche mi sono imbattuta in un racconto che risale al lontano ‘800 in Inghilterra al quanto sconvolgente, chi crede nell’esistenza del diavolo rimarrà a bocca aperta e forse anche il più scettico si farà qualche domanda.

Siamo in Inghilterra nel’8 febbraio del 1855 in un piccolo paesino del Devon chiamato Topsham, quella notte aveva nevicato ininterrottamente, cosa al quanto strana dal momento che la città vantava solitamente di un clima mite.

Il signor Albert Brailsford, preside della scuola del villaggio, si era appena svegliato e affacciatosi alla finestra aveva notato delle impronte curiose che parevano da lontano appartenessero ad un cavallo, le impronte sprofondavano così con tanta precisione nella neve, come se gli zoccoli dell’animale fossero fatte di fuoco vivo. Il signor Brasilford incuriosito uscì di casa per andare a vedere da vicino, mentre si avvicinava si accorse subito che le impronte seguivano un unica linea, quindi eliminò l’ipotesi di un animale a meno che l’animale non avesse saltellato con una sola gamba, inoltre le impronte distavano da un passo all’altro di solo 16cm, cosi pensò ad un equilibrista che si era divertito a immaginarsi di camminare su un filo. Il signor Brailsford raccolse tutto il villaggio per annunciare questo fatto curioso, e presto tutti si accorse che le impronte percorrevano tutta la città. Inoltre le impronte non seguivano un percorso preciso, passavano sui tetti, tra i cespugli di rosa spina, senza però essere calpestati, terminavano vicino ad un muretto, ma proseguivano oltre di esso, senza che la neve che si era posata sulla parte alta del muretto fosse stata toccata, quindi o volava o ci era passato attraverso.

La notizia venne annunciata negli altri paesini vicino, Lympstone, Exmouth, Teignmouth,Dawlish,Totnes e Plymouth, dove anch’essi avevano trovato queste impronte, l’equilibrista burlone aveva quindi percorso più di 50 km nel gelo della notte e con la neve fresca e alta, sembrava pure che avesse una certa fretta dato che si fermava vicino ad ogni porta per poi invertire la direzione e continuare a camminare, e ancora si fermava in enorme fossato per poi proseguire dall’altra parte, oppure passava da una parte all’altra del fiume, le impronte non avevano nessuna logica camminavano per tutte le città, nessuno ebbe una spiegazione plausibile, un equilibrista con degli zoccoli era davvero improbabile, dopo quella notte la gente chiuse bene le porte e alcuni girarono per tutta la notte con il fucile in mano per scovare il colpevole.

Il 16 febbraio 1855 il giornale londinese “Times” raccontava delle misteriose impronte che avevano trovato i contadini, il giorno dopo fu la volta del giornale “Plymouth Gazette” che ipotizzava alle impronte di un canguro, il “Flyng Post” ipotizzava ad un uccello, un altro il “Illustraed London New” smontò l’ipotesi dell’uccello affermando che non esisteva nessun uccello con gli zoccoli. Nessuno aveva mai visto delle impronte simili tante ipotesi, di reporter, giornalisti, persone di alto livello, anche dei medici studiarono le impronte asserendo che l’impronta aveva dita e pianta, un reporter ipotizzò ad un pallone sonda lasciato svolazzare a piede libero, che per tutta la notte si era posato per poi ritornare a volare. Altri però ipotizzarono che le impronte provenissero dal diavolo, che si era divertito a fare impazzire la gente, solo lui poteva volare e passare attraverso i muri, lui era fatto di fuoco questo spiegava anche il fatto che per tutta la notte non avesse sentito freddo e che le impronte fossero cosi nitide e profonde nella neve appena posata.
Questo comunque rimane un mistero irrisolto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>