La piramide di Yonaguni ed il continento Mu – parte seconda

di Gianni Commenta

La piramide di Yonaguni fu scoperta nel 1985, durante un’immersione di Kikachiro Aratake, a circa 150 metri al largo dell’isola di Okinawa.

La mega struttura è situata a 25 metri di profondità e Masaaki Kimura, geologo marino con cattedra al Dipartimento di Scienze della Terra, presso l’Università di Ryukyu, dopo numerose immersioni ha dichiarato che la struttura è una realizzazione artificiale.

Lo studioso per raggiungere alla conclusione ci ha messo tanto tempo anche perché le enormi dimensioni della struttura e la sua irregolarità hanno reso difficile la ricostruzione.

Kimura, parlando della piramide ha detto:

“Ho studiato le strutture sottomarine dell’isola di Yonaguni, presso l’Iseki Point, per oltre dieci anni. Ho compiuto personalmente più di 100 immersioni in quel sito. Posso affermare, dopo analisi compiute col Carbonio 14 e altri metodi, che l’intera struttura è stata costruita da esseri umani all’aria aperta, oltre 10.000 anni fa. Inoltre ho notato differenze fondamentali tra le antiche civiltà giapponesi a noi note, come quella Jomon, e quella di Yonaguni: la cultura Jomon non ha mai costruito piramidi o strutture megalitiche. I castelli piu antichi presenti nelle isole di Okinawa come il castello di Shuri o quello di Nakagusuku sono stati costruiti 500 anni fa, e i loro costruttori sono storicamente ben noti. Non sono in alcun modo associabili alla civiltà Yonaguni.”

L’edificio primario è una enorme piramide, un blocco di roccia di 20 metri, largo 150 e lungo 200 metri e, e la completa immersione sarebbe stata causata dall’innalzamento del livello del mare, fenomeno accaduto 9-10.000 anni fa con l’ultima glaciazione.

Intorno alla piramide centrale ci sono altri 5 edifici minori, affermazione confermata dagli esami al C-14, dalla termoluminescenza e dalle rilevazioni del Gruppo di Ricerca Sottomarina dell’Università di Ryukyu. Dalla facciata principale a Sud, si sviluppano le scalinate che portano alla zona dei terrazzamenti a Ovest e a quella “sacra” posta ad Est.

Domani la terza parte

fonte

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>