Robert Monroe e i viaggi della mente – III

di Gianni Commenta

Monroe, quando si vide steso nel letto accanto alla moglie, pensò di stare per morire e si spaventò, così tornò indietro di corsa per rientrare nel suo corpo. Dopo essersi tuffato aprì gli occhi e si ritrovò a guardare la stanza attraverso i suoi occhi.

Quando lo raccontò al suo amico psicologo questi gli disse che non stava per morire, ma che chi praticava yoga e seguiva le religioni orientali riusciva ad uscire dal proprio corpo ogniqualvolta lo desiderava.

Gli consigliò di provare ad uscire e andare a farsi un giro. Negli anni successivi Monroe decise di dedicarsi a studiare le esperienze extracorporee in modo sistematico e completo.

Annotò anche ogni sua esperienza, ogni suo viaggio inserendo nei suoi racconti tantissimi particolari che chiunque avrebbe potuto verificare nei luoghi ove diceva di essere stato.

Monroe affermò di aver viaggiato in ben tre dimensioni: la prima sarebbe quella che conosciamo dove i suoi viaggi avvenivano in  luoghi che conosceva, non molto lontani da casa sua.

La seconda dimensione invece faticò a descriverla. Era un luogo nel quale c’erano altri esseri e dove il pensiero non era altro che la sorgente dell’esistenza. In pratica il pensiero non era altro che la manifestazione di un essere, la sostanza che rende possibile il tutto, la percezione e comunicazione.

La terza dimensione era quella dove Monroe entrava più e più volte e molto simile alla Terra con alberi, case, città e persone, ma molto più evoluto del nostro dove non c’erano elettricità e combustibili fossili, ma un’energia simile a quella nucleare.

In questa dimensione Monroe si fuse contemporaneamente con un altro essere che sembrava la sua controparte, ma che faceva l’architetto. Monroe ne prese le spoglie ed ebbe rapporti con la moglie dell’uomo, però non funzionò.

In seguito smise di intrufolarsi in questa terza dimensione, ma non seppe che senso dare a tutto ciò. Poteva essere un’altra dimensione in un altro luogo dell’universo? Ma in ogni caso le sue erano solo ipotesi e non potevano essere accettate dalla scienza.

L’unica cosa che riuscì a confermare in qualche modo che esistono due entità: un corpo materiale e un corpo spirituale che insieme formano l’uomo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>