Romanzo sul Titanic scritto dieci anni prima della tragedia

di Gianni 3

Abbiamo già parlato del Titanic in precedenza, nel post intitolato “La premonizione della tragedia del Titanic” citando le parole del romanziere Graham Green che aveva sognato l’affondamento, ma anche di un commerciante che per due notti aveva avuto l’incubo dell’affondamento e non si era imbarcato.

Torniamo ora a parlarne per riportare alla memoria un fatto molto curioso: nel 1898 fu stampato il romanzo “Futility“. L’autore era un certo Morgan Robertson e quello che si dice è che ebbe una visione, una premonizione sull’affondamento del Titanic ben quattrordici anni prima che avvenisse.

Il viaggio inaugurale del Titanic avvenne nel 1912 e il suo ritrovamento nell’Atlantico nel 1985. La sua tragedia e storia hanno sempre affascinato tutti quanti è quindi normale che anche questi racconti contribuiscano a crearvi attorno un ulteriore alone di mistero.

Ma vediamo di capire perchè si pensa che Robertson abbia avuto una precognizione. Leggendo il romanzo si trovano davvero moltissime coincidenze per esempio il nome. Entrambi i transatlantici sono chiamati “Titanic” ed erano ritenuti inaffondabili.

Sia quello del romanzo che quello reale erano i più grandi mai costruiti, entrambi fanno collisione con un iceberg nel mese di aprile, in tutti e due i casi le scialuppe di salvataggio non erano sufficienti per tutti i passeggeri e vi fu una grande perdita di vite umane.

Qualcuno ha anche comparato altri dati tecnici per scoprire che erano molto simili, se non uguali, come ad esempio il numero di passeggeri (3.000), il numero di eliche (3), degli alberi (2). Sulla lunghezza c’era un diffrenza di soli venti metri.

Gli scettici hanno trovato le loro risposte spiegando che Titano era il dio del Mare, che Robertson conosceva le navi avendoci lavorato sopra come marinaio per dieci anni. Dicono anche che ai tempi di Robertson le collisioni delle navi con gli iceberg in aprile, in quel tratto di oceano, erano all’ordine del giorno e che quindi lui non fece che prendere spunto dalla realtà, ma c’è chi continua a pensare che il suo scritto sia una sorta di racconto della sua precognizione.

Commenti (3)

  1. IO non credo affatto alla maledizione, bensì ad un sabotaggio operato dalla Germania. Troppi punti oscuri anche nell’inchiesta. Perchè il finanziatore Morgan del Titanic, che pur doveva salire a bordo, improvvisamente cambiò idea??? (adelina)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>