Superstizione, il tredici funesto

di Gianni Commenta

La superstizione legata a questo numero ancor oggi è molto radicata tanto che in alcuni alberghi non esiste una camera con questo numero e talvolta nemmeno il piano! Alcuni comuni non lo assegnano come numero civico e alcune persone quando organizzano cene stanno ben attente a non essere in tredici commensali.

La superstizione per il tredici viene chiamata triscaidecafobia e pare abbia origine dall’ultima cena in cui i commensali erano appunto tredici e Gesù fini sulla croce tradito da Giuda.

Gesù fu crocifisso nel giorno che si ritiene funesto per eccellenza, venerdì tredici. Un’altra meno nota probabile origine per la triscaidefobia è la dea vichinga Freya, dalla quale deriva il nome del venerdì nelle lingue celtiche.

Sia il numero tredici che il giorno, venerdì, sono sempre stati sacri per il paganesimo. Per i cristiani portavano solo accadimenti funesti, ma anche per i vichinghi il tredici non portava bene. Nelle loro leggende si narrava di un banchetto di dodici dei a cui dimenticarono di invitare Lochi, dio del male, il quale arrabbiato irruppe alla festa e si vendicò facendo morire una delle altre divinità.

Una leggenda molto simile si trova nei miti greci dove i dodici dei non invitarono Iris, dea della discordia, la quale per dispetto gettò tra loro una mela d’oro per la più bella. Secondo la leggenda la mela contesa diede vita alla guerra di Troia.

I numerologi del passato non amavano il tredici perchè secondo loro veniva dopo la perfezione del dodici e nessuno lo voleva. Gli antichi romani così come antiche popolazioni dell’India ritenevano portasse sfortuna, ma la cattiva reputazione di questo numero non è universale, come si potrebbe pensare.

Nella cultura ebraica è considerato propizio e presso delle tribù indiane dell’America Centrale  aveva significato divino. Anche per alcuni numerologi cristiani era un numero positivo perchè dato dalla somma della trinità e dei Dieci Comandamenti, ma anche di Gesù e dei suoi Dodici Apostoli.

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