Superstizione: sale e perle, giornate no e amuleti

di Gianni Commenta

La nostra cultura, anche se non lo crediamo, nonostante l’evoluzione di tempi e tecnologie, è intrisa di superstizioni. Magie e amuleti dovrebbero scacciare la cattiva sorte e, al contrario, attrarre la fortuna. sono milioni le persone che pur avendo una vita normale e una cultura anche elevata, seguono comunque oroscopi e hanno quel pizzico di superstizione in cui credono.

Ad esempio una delle usanze più comuni, arrivata fino ai giorni nostri è di gettare il sale al di sopra della spalla sinistra. Altri invece battono tre volte sul legno, o ancora incrociano le dita e non mettono i piedi sugli interstizi dei marciapiedi, come faceva il protagonista di un notissimo film con Jack Nicholson.

Venerdì tredici porta notoriamente sfortuna e le persone stanno molto attente. Inoltre in tantissimi leggono oroscopi, sono patiti di astrologia, indossano braccialetti di rame per scacciare i reumatismi e appendono amuleti vari al cruscotto o specchietto retrovisore dell’auto.

C’è chi ha monetine portafortuna, chi sfrega la zampa di coniglio e chi appende sopra la porta di casa un ferro di cavallo. Le donne? Anche se amano le perle mai comperarsele da sole, porterebbero solo lacrime!  Ma cambiamo registro. Stare sotto il vischio a Natale porta baci, mangiare lenticchie a Capodanno porta soldi (dovrebbe!!!) .

Anche le persone che si professano più razionali hanno un piccolo oggetto che considerano un portafortuna, oppure un indumento che indossano nelle occasioni speciali. Tante superstizioni sono trasversali, ovvero le troviamo in molti paesi e culture, altre sono caratteristiche di popoli specifici.

Porta sfortuna ad esempio passare sotto una scala aperta. In Italia da sempre vanno di modo gli amuleti che fanno le corna che proteggono chi li possiede e scacciano il malocchio. Insomma città che vai usanza che trovi. Un pò lo si fa per giocare, un pò è proprio pura superstizione. (foto: argenteriadabbene)

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