Sutra del loto: la gemma nel vestito, I parte

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Sutra del loto un insieme di parabole che ci danno la giusta prospettiva della vita, oggi ne leggeremo una che ci fa capire l'importanza delle piccole cose.

Il Sutra del Loto è una composizione di testi di enorme importanza, esso potrebbe essere definito la “bibbia” per i buddhisti. In esso sono raccolti fiabe e leggende che nella loro unicità e fantasia danno il giusto esempio e la giusta guida per una vita degna di perseguire l’illuminazione.

Oggi vedremo vedremo la prima parte di una delle tante parabole narrate nel Sutra del Loto intitolata:

Sutra del Loto: la gemma nel vestito, I parte

“C’era una volta l’India, un paese lontano lontano, dove le strade erano piene di polvere e chi era ricco era ricco sul serio e chi era povero era povero veramente: possedeva solo le vesti che indossava e girava il paese cercando fortuna ed elemosinando del cibo. Un giorno un uomo, pieno di polvere e di fatica e tanto povero da non ricordare più il sapore del vino e del cibo, giunse alla casa di un vecchio amico.
L’amico lo fece accomodare, gli fece stendere le gambe e riposare le membra, gli fece adagiare le braccia su morbidi cuscini; gli offrì piatti raffinati, insaporiti e arricchiti dai mille profumi e sapori di tante spezie, specialità di quel paese lontano. E gli versò del vino che scese nella sua gola come un nettare divino, come ambra, come un magico liquido celeste. L’uomo povero si ubriacò e subito si addormentò. L’amico lo guardava dormire, provando pena per lui; decise di aiutarlo.
Ma in quel mentre giunse, accaldato per la corsa e per l’affanno, un messaggero del maharajà, che gli riferì che lo si richiedeva per importanti affari in una città lontana. L’amico, però, prima di andare via si avvicinò all’uomo ubriaco e addormentato e cucì nella sua veste un gioiello di rara bellezza e forma e di grande valore, certo che al suo risveglio l’uomo lo avrebbe trovato e che avrebbe così iniziato una vita diversa, fatta di vesti nuove e cibo e bevande tutti i giorni e la certezza di poter dormire in un giaciglio comodo e caldo. E di poter abbracciare, la notte, l’amore; di poter infine eccellere in un campo, come è dato a ogni uomo e a ogni donna che viva nel benessere. L’uomo però al suo risveglio non si accorse di nulla: si mise in viaggio per altre regioni del suo grande paese senza sospettare di essere ricco, con le sue vesti logore, e come unica proprietà un recipiente di latta”.

Continua…

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