Triskele, il simbolismo

di Gianni Commenta

Oggi torniamo a parlare del significato principale del Triskele, che tra l’altro è piuttosto oscuro, ma che presso le popolazioni celtiche rappresenti, la stilizzazione del movimento del sole, quindi una sorta di “ruota solare” che ci riporta al dio irlandese Dagda, entrando quindi a far parte dei simboli positivi accanto alla svastica indoeuropea.

Per le popolazioni celtiche il numero 3 è sacro e può simbolizzare, molteplici aspetti di questa cultura, materiali che spirituali, fino a diventarne il simbolo principale e ad essere utilizzato oggi per indicare la cultura celtica con le sue infinite manifestazioni.

La simbologia ternaria rappresentata, contestualizzata alla cultura celtica, fornisce numerose interpretazioni:

i tre momenti del movimento del sole, alba, zenith e tramonto
la triplice composizione del cosmo secondo la tradizione celtica, fuoco, terra e acqua (che rappresenta anche l’aria allo stato liquido)
il tempo stesso come passato, presente e futuro
la triplice composizione dell’uomo alchemico composto da spirito, anima e corpo (mercurio, zolfo e sale).

Il triskele può anche schematizzare la triplice composizione della società celtica, con le sue tre classi: quella guerriera, quella sacerdotale e quella produttiva.

Il neodruidismo del XVII sec. diede al Triskel di nuovi significati come la rappresentazione dei “tre cerchi della manifestazione”:

Ceugant, il Mondo dell’Assoluto
Gwynwydd, il Mondo Spirituale dell’Aldilà
Abred, Mondo Umano

Questo simbolo si adatta perfettamente anche a tutta la cosmogonia bardica in genere e alla struttura delle celebri Triadi Bardiche. Questa
religione ritiene che l’orientamento delle braccia della triskele non abbia alcun significato, ma simbolizzi il movimento spiraliforme che è proprio di ogni corpo presente in questa dimensione, quindi rappresenterebbe l’intero cosmo.

La sua versione sinistrorsa lo identifica come un potente talismano contro la stregoneria e il malocchio, sicuramente per via del principio di chiusura opposto a quello di apertura della versione destrorsa, grazie a questa funzione è ancora oggi utilizzato in diverse zone della penisola iberica. Questa versione è nella maggior parte dei casi connotata sinistramente in quanto speculare a quella solare.

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