L’anima esce dal corpo, viaggi extracorporei che fanno in molti – parte II

di Gianni 3

Gli scettici rifiutano l’idea dei viaggi extra corporei e di tutto ciò che viene chiamato paranormale, ritenendoli sogni, allucinazioni e cose simili. Chi invece ne sostiene la veridicità, asserisce che, a causa del senso di realtà che si prova nel mentre, è impossibile scambiarle per qualcosa di diverso. Per tutte le persone che ne descrivono le caratteristiche si trovano grandi similitudini.

Uno studioso di questi fenomeni, Eugene E. Barnard, stimò che almeno una persona su cento durante la vita ha un’esperienza di questo tipo. Altri invece sostengono che la percentuale è di 15-20 persone su cento! Un altro ricercatore, Charles T. Tart sostenne che potenzialmente ogni persona potrebbe fare una simile esperienza per il solo fatto di essere vivo.

E le definì un archetipo, secondo ciò che diceva Carl Jung. Ma la storia dei viaggi extracorporei non ha vita tanto breve. Tornando indietro nel tempo scendiamo fino all’epoca della civiltà egizia. Gli egiziani ritenevano che ogni “corpo” avesse un corpo astrale, o spirituale, chiamato “ba”, che alla morte del corpo di carne si staccava da questo senza però abbandonarlo completamente. 

In Grecia c’era un mistico di nome Ermotino, che affidava il suo corpo fisico alla moglie mentre lui compiva i suoi viaggi astrali. Si narra che poi la donna, stanca delle sue assenze, una volta chiese a due uomini di nascondergli il corpo. I due, però, suoi nemici, lo bruciarono ed Ermotino fu costretto a vagare senza corpo per l’eternità.

Anche nel Vecchio Testamento si parla di poteri paranormali con il profeta Elia che lascia il suo corpo per andare ai piedi del letto del re siriano e scoprirne i piani militari, così da aiutare gli israeliti a contrastare l’attacco nemico. Lo stesso Cristo è stato citato come esempio e con lui molti santi.

Uno tra i tanti Sant’Antonio da Padova, durante la celebrazione di una messa in una chiesa di Limoges in Francia, si ricordò improvvisamente di dover essere da un’altra parte per leggere le Scritture Sacre. Fece inginocchiare il suo corpo, come se pregasse e in alcuni minuti in cui rimase in silenzio, si recò, all’altro monastero dove lesse le scritture, poi tornò nel suo corpo e finì di celebrare la messa…

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