La catena e il riscatto, le due sfaccettature del karma

di Gianni Commenta

Quando si cerca di indagare su cosa sia il karma ci si deve soffermare sul termine catena: sì, perché la catena di cause ed effetti che caratterizzano la vita di ciascun singolo individuo (e che portano poi al raggiungimento del karma) non cessa mai di esistere. E’ un continuo intreccio di particelle e non potrebbe essere diversamente, perché se esistesse qualcosa di indipendente e completamente scollegato dal resto che lo circonda, questo non potrebbe fare parte a tutti gli effetti della realtà.

IL KARMA E LA COSCIENZA, COME SI INTRECCIANO?

Il primo termine da considerare dunque, quando si parla di karma, è catena. Il secondo termine da prendere in considerazione è quello del riscatto. Grazie al percorso che porta verso il karma, l’individuo comprende che nella realtà niente avviene per caso ma tutto è una catena di cause ed effetti. L’uomo può sottrarsi ad alcune influenze ed impulsi quando riesce a compiere il cosiddetto salto di qualità che lo eleva ad un piano più alto e superiore, e in quel momento lo riscatta da quella rigida tutela alla quale sono invece sottoposti tutti quegli uomini con una coscienza elementare e non elevata che fa parte invece di quegli individui consapevoli del percorso da dovere compiere per raggiungere il karma.

I 10 PRINCIPI DEL KARMA CHE MIGLIORANO LA VITA

Catena e riscatto, insomma, sono due sfaccettature molto importanti del karma, due elementi che si intrecciano più di quanto si potrebbe immaginare. Prenderne coscienza è già un primo importante passo…

Foto | Thinkstock

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