Celebrazione Litha: le usanze di una volta

di Gianni Commenta

Solstizio d’estate, chiamato Litha, è il periodo dell’anno molto importante in tutte le tradizioni religiose come in quella celtica. Il sole fra il 21 e il 25 Giugno raggiunge l’apice e dopo questo momento comincerà la sua fase discendente preannunciando il freddo e l’oscurità che avvolgeranno la Terra.

Di seguito troverete delle usanze di cui dovrete tener conto per il solstizio d’estate e celebrazione di San Giovanni.

Altre usanze sono:
– Il bagno con l’acqua odorosa che deve essere tenuta fuori l’intera notte, così che la notte magica la benedisse, ha effetti strabilianti. Prendere una bacinella con acqua, lasciato sul davanzale durante la sera della vigilia con immersi dei fiori di campo (camomilla, margherite, melissa, ginestra), una volta benedetta dal Santo è efficace contro il malocchio, l’invidia e le fatture, specialmente sui bambini.
– L’uva raccolta al sorgere del sole e data ai polli, evita che questi danneggino la vigna.
– La raccolta di 24 spighe di grano, da conservarsi tutto l’anno, se custodite gelosamente serve come formidabile amuleto contro le sventure.
– La prima acqua attinta la mattina della festa mantiene la vista
– È uso recarsi all’alba sulla riva del mare a bagnarsi per preservarsi dai dolori reumatici.
– I contadini portano sul lido le bestie, buoi e cavalli, perché si rinvigoriscano e fossero immuni da
malattie.

Nella campagne venivano accesi molti falò, specie in cima alle colline. Il contadino vuole aiutare il sole che comincia a scendere sull’orizzonte perché continui ad offrire la sua energia ai campi.

Per difendersi da influssi malefici di ogni tipo si ricorre a vari espedienti come: prima di andare a dormire si pongono dietro la porta di casa delle scope per far fuggire il male che teme la scopa perché vedendola è costretto a contare tutti i fili di saggina da cui è formata e, siccome il male teme il giorno, le luci dell’alba lo costringono a fuggire prima di essere riuscito a nuocere a qualcuno, avendo perso tutto il tempo a contare i fili di saggina.

Fonte | Materterra

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>