Fantasmi a Latina, dai bimbi spettrali alle dame

di Valentina Cervelli Commenta

Chi è appassionato di spettri con quelli che si narra siano i fantasmi a Latina può trovare pane per i propri denti. Soprattutto nel caso dovesse decidere di saperne un po’ di più attraverso un itinerario da brivido.

I più noti fantasmi a Latina e provincia

Come sempre quanto il tema soprannaturale è questo molto è frutto di leggende, ma in questa particolare provincia del Lazio sono così variegate le testimonianze che vale la pena conoscerle. Tra i fantasmi a Latina e nelle zone limitrofe di certo spicca la storia di due bimbi spettrali come quella del bambino del Castello di Sermoneta e della Femminuccia di Sezze. Il primo sarebbe un piccolo morto in modo violento all’interno dei sotterranei della struttura. Di lui si sa poco ma si pensa che sia il figlio del Cardinale, il cui ritratto è presente nella sala omonima.

La Femminuccia di Sezze è una bambina che apparirebbe nei vicoli tra via San Carlo e via della Libertà. Un incontro quello con la piccola di quelli che fanno paura: porterebbe infatti in una mano una testa e nell’altra ago e filo. Chi avrebbe il coraggio d’interagire con lei otterrebbe fortuna per lei e per le generazioni future.

Sempre parlando di fantasmi a Latina e provincia, a Fondi, nel borgo medievale Giudea vi è una sinagoga nella quale nel 1636 vennero uccisi dalla malaria molti ebrei di origine spagnola che si erano insediati nella cittadina. Si racconta che la struttura, disabitata da anni, sia pregna della presenza di queste anime sofferenti.

Ninfa e il suo amore impossibile

Se si è alla ricerca di mistero e spettri anche il Giardino di Ninfa è un luogo interessante. I racconti popolari vogliono che al suo  interno passeggi il fantasma della principessa Ninfa. La giovane viveva insieme al padre, uomo che voleva rendere la zona salubre bonificando le paludi per combattere le frequenti epidemie di malaria. Decise di dare in sposa sua figlia al Re che sarebbe stato capace di bonificare la zona. Due erano i pretendenti: Martino, uomo buono di cui Ninfa era innamorata e Moro, un re malvagio. Fu questo a vincere, prosciugando le paludi con una magia nonostante l’impegno del re buono nel farlo attraverso canali e strutture. Leggenda vuole che la giovane affogò in un lago per non sposarsi.

Tutte storie avvolte da mistero. Ma chissà che in qualche modo non nascondano un pizzico di verità al loro interno, come tutte quelle di origine popolare che le persone tramandano nel corso del tempo.

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