Finnicella? E’ esistita davvero

Finnicella? Quella che molte persone conoscono come personaggio immaginario interpretato da Eleonora Giorgi in “Mia moglie è una strega” era, in realtà, una strega… o meglio, una donna accusata di esserlo e realmente esistita.

Finnicella e la sua tragica storia

Era davvero una strega? No. Come molte altre donne, prima e dopo di lei, che avevano interesse per le erbe e aiutavano i bambini a venire al mondo, ebbe la sfortuna di nascere e vivere nella Roma medievale. E sappiamo tutti di quali brutture sia stata capace la Chiesa in quel periodo.

Finnicella (o Funicella a seconda della documentazione) fu una donna vittima della caccia alle streghe romana. Una persecuzione che, purtroppo, colpiva soprattutto le donne, additandole come colpevoli di ogni male quando qualcosa andava storto.

Sul conto di Finnicella si raccontavano dicerie terribili. C’era chi sosteneva avesse ucciso trenta infanti per berne il sangue e che avesse fatto lo stesso con il proprio, riducendolo in polvere per le sue pozioni. In realtà, Finnicella era semplicemente un’ostetrica che cercava di far nascere bambini in una Roma devastata dalla peste e travolta dalle eresie.

Perché questa donna è così importante nel contesto della caccia alle streghe? Essenzialmente perché, con molta probabilità, stremata dalle torture confessò di essere una strega. Ma soprattutto perché fu la prima donna a Roma (in una data compresa tra il 28 giugno e l’8 luglio 1426) a essere messa al rogo. Nel corso del suo sommario processo, diversi dottori cercarono di difenderla sottolineando come da ostetrica cercasse semplicemente di aiutare le donne a partorire.

Tra ricordo e cultura popolare

La sua storia è richiamata, seppur in forma romanzata, nel film “Mia moglie è una strega”. Qui, infatti, Finnicella viene messa al rogo come strega e ottiene dal diavolo la promessa di tornare, secoli dopo, per vendicarsi del cardinale che la fece condannare.
Tra risate e piccole gag, alla fine la donna riesce a vivere una vita felice proprio con il discendente di colui che l’aveva fatta ardere in piazza.

Purtroppo, la verità storica è ben diversa. Con tutta probabilità, Finnicella fu una donna innocente, condannata, torturata e arsa viva. Diventando la tragica apripista di una lunga serie di persecuzioni contro donne la cui unica colpa era quella di non essere schiave del proprio tempo.

Nonostante questo suo primato, Finnicella non è rimasta nella memoria collettiva dei romani. Sono più gli appassionati di storia medievale (o del film) a riportare alla luce, di tanto in tanto, il suo nome e la sua tragica vicenda.  Eppure, nella cultura popolare, la sua storia è riuscita a sopravvivere. Arrivando fino a noi, anche se in forma alterata, tra cinema, curiosità storiche e amari ricordi.

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