I colori e il mondo spirituale – parte I

di Gianni Commenta

In quasi tutte le culture del mondo a ciascun colore viene attribuito un significato particolare. Ad esempio in Occidenta al colore rosso si associa la rabbia, al verde la vita. Secondo Rudolf Steiner i colori invece aveva un significato più profonto ed erano un accesso al mondo spirituale.

Steiner aveva dei poteri divinatori e con questi era in grado di cogliere il significato spirituale proprio di ciascun colore. In una sfumatura di rosso magenta lui ci trovava “l’immagine vivente dell’anima” visibile nell’io astrale di uomini , animali e piante. Il verde invece per lui rappresentava la vita senza spirito, cioè senz’anima.

Da queste sue convinzione ne si deduce che l’uomo fosse profondamente convinto della natura spirituale dell’uomo. In tutti i progetti di Steiner il significato spirituale dei colori affiorava. Arrivò persino a disegnare e colorare quadri realizzati con un sistema pittorico che applicava alle tele.

Secondo Steiner i quadri dovevano nascere appunto dal colore piuttosto che dalle forme e non erano necessarie linee rette per rapprentare le cose. Per Steiner era possibile creare immagini fluide con l’utilizzo di diversi strati di colore che avrebbero evidenziato forme e contorni.

Tutto stava nell’utilizzare i colori giusti, con le giuste sfumature, per questo Stiner suggerì di estrarli dalle piante selvatiche. Questi colori sono famosi ancora oggi per la particolare brillantezza  e luminosità che hanno.

L’uomo dinpinse molti quadri e tenne conferenze che parlavano delle affinità tra corpo umano e cosmo. Steiner era anche convinto che l’uomo avesse facoltà spirituali, ma sapeva che sarebbe stato difficile farlo capire e credere alle persone, così pensò ad un approccio scientifico e filosofico per poter divulgare le sue idee. Studiò filosofia moderna, ma non ottenne i risultati sperati, poi un incontro con un uomo su un treno gli portò la soluzione che cercava , ma parleremo di questo nel prossimo articolo (continua).

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