La leggenda di Cerridwen e i suoi figli

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Milioni di anni fa su un isola del Tegid nel nord del Galles viveva un potentissima maga di nome Cerridwen, la sua vita era felice, e si dedicava a creare pozioni, che mescolava nel suo calderone di rame, per dare aspirazione a poeti e cantatori, o per dare forme diverse agli animali. Rimasta incinta la sua vita cambiò, il bambino che ebbe aveva una gamba più lunga dell’altra, dei peli ispidi che ricoprivano tutto il corpo e un viso storpio che assomigliava più ad un corvo che ad uno umano. La donna piangeva lacrime amare non poteva sopportare la vita che avrebbe fatto il povero piccolo quando sarebbe cresciuto lo avrebbero sicuramente deriso ed emarginato, doveva trovare qualcosa che potesse alleggerire e rallegrare la vita di “Grande Corvo” cosi chiamò il figlio.

Nella notte di Luna piena mise il suo bambino nelle pieghe del vestito, ed andò in giro nella foresta, per trovare qualche pozione, o rimedio, ma nulla trovò, tornò a casa afflitta con il suo bambino tra le braccia, e mentre cantava una ninnananna per il piccolo, un raggio lunare illumino un libro, lo aveva già letto, ma non ci aveva trovato nulla che potesse aiutare il bambino, ma poi ci pensò, ed un tratto tutto diventò chiaro, poteva dargli la voce più melodiosa mai sentita sulla terra e “Grande Corvo” sarebbe stato amato e ascoltato da tutti, inoltre gli avrebbe dato il dono della vista sul futuro, e i nobili avrebbero fatto la fila per essere svelato il loro, e ancora gli avrebbe dato la saggezza, e tutti sarebbero andati a chiedere consigli, la sua deformità non sarebbe stato più un problema.

Cerridwen si mise subito a lavoro, scrisse una lista di erbe che gli sarebbero servite per la pozione, esse crescevano in stagioni diverse e in diverse parti dell’isola, così impiegò un anno e un giorno, e ogni giorno doveva mettere fiori, freschi per non far marcire la pozione dando compito ad un vecchio ceco di mescolare la pozione e a un giovane di nome Gwion Bach, di alimentare il fuoco.

Il grande giorno arrivò, Gwion tornava dalla foresta con nuovo legno per attizzare il fuoco, arrivato si stupì di non vedere il vecchio ceco mescolare la pozione, ma di vedere invece Cerrdwen china su masso che si dondolava avanti e indietro cantando ad occhi chiusi “E’ finalmente l’ora, il giorno è arrivato, ecco il cambiamento che stavamo aspettando” sul masso vicino al calderone cera Grande Covo. Gwion curioso si fece più avanti per capire cosa stava succedendendo, si accorse che la pozione era diminuita incredibilmente e ora erano rimaste solo cinque gocce, poi quattro e infine divennero tre, a quel punto il calderone si ruppe a metà , il ragazzo sussultò e per lo spavento cadde sulle ginocchia, scottandosi un dito con il liquido bollente, di istinto si mise il dito in bocca per ridurre il bruciore e in quell’istante Gwion acquistò tutti i poteri destinati al piccolo deforme. Grazie alla saggezza e alla preveggenza ora ottenuta il ragazzo capì subito che appena Cerrdewn si sarebbe destata dalla trance e si sarebbe accorta di quello che era accaduto sarebbe andata su tutte le furie, cosi Gwion si trasformò in lepre e scappò.

Quando Cerridwen si svegliò e si accorse dell’accaduto diede sfogo a tutta la sua ira, si trasformò in un levriero nero e rincorse Gwion, il ragazzo nell’udire i passi del levriero, si gettò in un ruscello e si trasformò in un pesce, la maga a sua volta si trasformò in una londra e nuotò ancora più velocemente dietro al pesce, prendendo dalla coda, Gwion cosi si trasformò in un passerò e volò alto nel cielo, Cerridwen si trasformò allora in un falco e inseguì il passero. Il ragazzo vedendo un granaio, e sapendo che non avrebbe avuto scampo, si trasformò in un chicco di grano, Cerrdwen invece si tramutò in una gallina nera dalle zampe rosse e iniziò a mangiare l’intero contenuto del granaio, fino all’ultimo chicco, poi si ritrasformò finalmente in donna.
Mentre tornava alla foresta frustrata e triste per la sorte di Grande Corvo, la maga percepì una nuova vita nel suo corpo, Gwion Bach stava crescendo, sotto forma di bambino dentro di lei. Passarono nove mesi e Cerridwen partorì il suo secondo figlio, appena partorì, avvolse il figlio in uno scialle e lo mise in una barca che spinse verso il largo.

Il bambino fu trovato presto da un principe, fino a quel momento estremamente sfortunato, appena il principe scoprì il bambino, vide una luce brillare sulla sua fronte e lo chiamò così ‘Taliesin’ che significa ‘Fronte Lucente’. Il principe condusse quel bambino sorprendente a casa propria e lo crebbe come fosse suo, la vita del principe cambiò da quel giorno e, per quanto riguarda Taliesin, all’ età di dieci anni era già un bardo di corte. Fino ad età avanzata fu ricercato dai re per la sua saggezza e dai poeti per il suo sapere. Anche Grande Corvo visse molto a lungo, egli trascorse la sua esistenza nell’ isola del lago Tegid, in tranquillità, al fianco di sua madre, raccogliendo piante e preparando infusi magici per poeti e cantori.

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