L’immagine della Vergine Maria e del bambino Gesù in Egitto

di Redazione Commenta

In un tempo lontano c’era il culto della Dea Madre, popoli antichi veneravano questa Dea come la madre di ogni cosa, colei che era moglie, madre, sorella e saggia. A lei erano dedicati templi, danze, poesie, statue e immagini di ogni tipo. In quel tempo la Dea Madre era rispettata e onorata, e il Dio era solo il compagno della Dea. Ma poi, i ruoli si sono capovolti e la Dea è stata subissata e messa da parte per fare spazio al potere dell’uomo.

 

Con l’avvento del cristianesimo e del cattolicesimo la Dea ha dovuto cedere piano piano la sua importanza al Dio, eppure all’inizio i popoli erano così legati all’immagine della loro Dea che far spazio a quel Dio a loro sconosciuto era quasi impossibile. Così si è ben pensato di dare un “contentino” ai quei popoli che erano tanto legati alla loro Dea: ed hanno inventato l’immagine della Madonna. Hanno vestito la Dea, l’hanno coperta in lungo vestito per non mostrare le sue forme sinuose, gravide e femminili.

L’Egitto ne è un esempio di questo cambiamento; sappiamo che il vangelo di Matteo, molto probabilmente, è stato redatto ad Alessandria d’Egitto. Si ipotizza infatti che Matteo abbia creato l’immagine di Maria e di Gesù Bambino per parlare agli egizi, ai quali, un’immagine della Dea Iside con il bambino divino fra le braccia, era più familiare e quindi più facile da accettare.

Questo è un chiaro messaggio che spiega che si cercò di fare accettare una nuova religione, un nuovo culto a persone che per tre millenni avevano visto e onorato solo la Dea. In un certo senso, Matteo rubò agli egizi il mito stellare di Iside, di Horus e della stella Sirio e lo trapiantò nella mitologia cristiana. E’ plausibile pensare che i primi cristiani d’Egitto, considerassero Iside come la madre di Gesù. Solo in seguito la vergine assunse l’identità di Maria.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>