La malattia secondo il popolo giapponese

di Redazione Commenta

Oggi parleremo della cultura giapponese e di come affrontano e diagnosticano solitamente le malattie, essi infatti sembrerebbero antiquati e ignoranti sulle scoperte della medicina moderna, ma non lo sono affatto. Per i giapponesi e anche per la cultura cinese i germi hanno un ruolo particolarmente importante nella percezione della malattia, che vedono come la causa di squilibri tra lo yin e yang, infatti la purificazione e la pulizia del corpo e dell’ambiente sono estremamente importanti, e per loro è quasi un rito religioso giornaliero.

I germi sono ovunque, alcune persone, ovviamente, sono più vulnerabili e vengono attaccati facilmente, altri sono più forti e non rischiano malattie gravi, ma qui è da sottolineare che non parliamo solo di costituzione fisica, o difesa immunitaria, ma parliamo proprio di spirito. Infatti secondo la filosofia giapponese non è il corpo che si ammala ma lo spirito che poi trasmette il dolore o la malattia al corpo, quindi i problemi di salute fisici sono solo uno specchio di quello che prova e sente lo spirito.

Il termine giapponese per essere sani è “Genki de” che significa “essere” in lingua originale chiamato “ki” che traduciamo come “mente, spirito, anima o cuore” , il termine sani contrasta con il termine di essere malato “Byoki” che significa “ki malato”. La salute è quindi una condizione della mente o come abbiamo detto prima dello spirito, ma questa condizione può essere facilmente distrutta se il sistema immunitario è già indebolito, i germi possono penetrare nel corpo e creare squilibri all’essere. Ad esempio lo stress, gli additivi alimentari, un ambiente malsano, l’età, le variazioni climatiche, sono tutti fattori che contribuiscono ad un indebolimento della propria resistenza contro la malattia, così come lo sono l’avidità, i cattivi pensieri e il cuore insincero.

Gli essere soprannaturali sono davvero molto considerati nella cultura giapponese, essi non sono ne benigni ne maligni, ma possono manifestarsi comunque come esseri cattivi o buoni a seconda del trattamento che ricevono. Infortuni e malattie sono influenzati da spiriti, alcuni dei quali si “offendono” più facilmente di altri, e portano “disgrazie”, che possono variare di genere.
I pensieri generali su come uno spirito può influenzare la persona, sono molto discordanti, ad esempio, alcuni pensano che gli incidenti e le malattie sono una punizione divina (Tatari) o addirittura un forma di vendetta, tale concezione presuppone in molti casi che esiste una relazione tra la persona afflitta e lo spirito; un altro punto di vista, non presuppone rapporti cosi diretti tra uomo e spirito, ma secondo gli specialisti rituali, le malattie e le altre disgrazie, sono una specie di comunicazione tra spirito e umano, dove lo spirito trasmette la propria angoscia sull’essere umano.

Tale comunicazione può assumere diverse forme: da un leggero avvertimento dato in sogno, a mezzi più potenti come la revoca della protezione divina, l’indebolimento del sistema immunitario, nei peggiori dei casi la possessione o le calamità, come i terremoti, le alluvioni, le pestilenze e così via.

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