I misteri di Rennes le Château dal principio

di Redazione Commenta

Abbiamo già parlato molte volte, nei post precedenti, dei misteri che avvolgono il paesino posto su una collina, nel dipartimento dell’Aude in Linguadoca chiamato Rennes le Château. Sarà per la sua posizione geografica, sarà che risale a moltissimi anni fa, ma questo luogo nasconde cosi tanti reperti archeologici di inestimabile valore, che è inevitabile chiedersi cosa si svolgesse in questo luogo.

Rinfreschiamoci la memoria partendo dal giorno in cui Rennes le chateau diventò un luogo che fece la storia. Il 6 novembre del 1244 Francois Pierre, barone d’Hautpoul, marchese di Blacheford e signore di Rennes le Chateau redasse il suo testamento facendolo poi registrare il 23 novembre dello stesso anno dal notaio Captier di Esperaza. Nel testamento si parlava di un segreto di Stato, inoltre nel 1781, il curato di Rennes Le Chateau, Atoine Bigou, ricevette una confessione, ed in punto di morte, dalla marchesa d’Hautpoul Marie de Negri d’Ables, un segreto di famiglia che avrebbe dovuto essere tramandato.

La marchesa morì il 17 gennaio 1781 ed il curato fece collocare sulla stessa tomba, dieci anni dopo, nel 1791, una lapide proveniente da un’altra tomba che si trovava as Arques, ed ancora, nello stesso anno nascose, in uno dei pilastri vicino l’altare alcuni documenti, e fece posare all’incontrario, una lastra di pietra conosciuta come la “Des Chevaliers”. Nel 1885 divenne parroco del villaggio don Berenger Saunière (1852-1917), un personaggio a dir poco inquietante, che ovviamente contribuirà ai misteri che avvolgono il paesino. La chiesa aveva, però bisogno anche di un restauro, la Marchesa di Chambord offrì a Sauniére 3000 franchi ed il municipio 1.400, cosi poté dare inizio ai lavoro di restauro che diedero alla luce moltissime sorprese.

Durante il restauro del pavimento infatti, ci fu il primo ritrovamento, gli operai trovarono in una cavità un recipiente dove all’interno avevano trovato dei pezzi d’oro luccicanti. Sauniére dette subito risposta al ritrovamento, e disse che si trattava di alcune medaglie raffiguranti la Madonna di Lourdes, e il recipiente era un calice in argento dorato con un inciso “ECCE PANIS ANGELORUM FACTUS CIBUS VIATORUM” ed alla base c’erano i simboli dei quattro Evangelisti e più sopra Gesù, ed un’altra immagine, l’immagine di una donna che ovviamente non si sa ancora chi è, forse una santa.

Nel 1891 chiese ed ottenne dal comune di utilizzare un terreno di fronte la chiesa, dove fece realizzare una grotta nella quale costruì un calvario. Saunière vi fece incidere la seguente iscrizione: “Chistus A.O.M.P.S. Defendit”.

…Continua

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